Disparità scolastiche in Italia: il report di Save The Children

Il report “Scuole disuguali” di Save The Children rivela profonde disparità territoriali nell’accesso a servizi scolastici come mense, palestre e tempo pieno. Solo il 36,9% degli studenti italiani usufruisce del servizio mensa, con una netta differenza tra Nord e Sud del paese. Le scuole del Centro-Nord offrono maggiori opportunità, mentre le regioni meridionali restano indietro. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che mira a ridurre queste disuguaglianze, mostra risultati misti, con interventi insufficienti per colmare il divario tra le aree più e meno sviluppate.

Il report di Save The Children mette in luce gravi disuguaglianze nell’accesso ai servizi scolastici in Italia, concentrandosi su mense, palestre e tempo pieno. I dati indicano che solo il 36,9% degli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado beneficia del servizio mensa. A livello regionale, l’accesso alla mensa varia notevolmente: nel Nord Italia, come a Trento e Monza e della Brianza, oltre il 65% degli studenti usufruisce di questo servizio, mentre nel Sud, in province come Agrigento e Palermo, meno del 10% degli alunni ha accesso alla mensa scolastica. Queste disparità evidenziano come i servizi essenziali per il benessere e l’apprendimento degli studenti non siano uniformemente distribuiti sul territorio.

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Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) ha previsto oltre 17 miliardi di euro per migliorare il sistema educativo e ridurre le disuguaglianze territoriali. Tuttavia, l’analisi del report mostra che l’impatto degli interventi è stato limitato. Sebbene il 50% dei progetti per le mense scolastiche sia destinato alle regioni del Sud, solo il 38,1% delle risorse totali è stato effettivamente allocato a queste aree. Questo squilibrio riflette una distribuzione delle risorse che non riesce a colmare adeguatamente il divario esistente tra Nord e Sud, lasciando molte aree svantaggiate con servizi insufficienti.

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L’accesso al tempo pieno nelle scuole primarie è un altro ambito in cui emergono forti disuguaglianze. Nelle regioni del Centro-Nord, come Lazio e Lombardia, oltre la metà delle scuole offre il tempo pieno. Al contrario, al Sud, le percentuali sono molto più basse, con regioni come Molise, Sicilia e Puglia che offrono tempo pieno a meno del 20% degli alunni. Le province più penalizzate, come Ragusa e Palermo, mostrano percentuali inferiori al 10%, riflettendo una significativa carenza di opportunità educative estese.

Anche le palestre scolastiche sono un bene poco diffuso: meno della metà delle scuole italiane dispone di una palestra, con una percentuale più alta nelle scuole secondarie di primo grado rispetto alle primarie. Sebbene il 62,8% degli interventi del Pnrr per le palestre sia stato avviato nelle regioni del Sud, la distribuzione dei fondi e degli interventi rimane disomogenea. Province come Messina e Palermo hanno ricevuto risorse inadeguate rispetto alle loro necessità, limitando l’efficacia degli interventi nel migliorare l’accesso alle infrastrutture sportive scolastiche.

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