Disordini al carcere di Terni: la denuncia del Sappe

Continuano i disordini nel carcere di Terni, con un nuovo episodio di violenza ai danni del personale della Polizia Penitenziaria. Un detenuto di origine magrebina, trasferito pochi giorni prima dal carcere di Spoleto per motivi di ordine e sicurezza e proveniente dalla Toscana, ha aggredito un agente della sezione Media Sicurezza della casa circondariale di Terni. L’aggressione è avvenuta intorno alle ore 19:00, quando il detenuto ha reagito con calci e pugni contro il poliziotto che gli stava comunicando l’orario di chiusura della cella. L’agente, soccorso inizialmente nell’infermeria del carcere, è stato successivamente trasportato al Pronto Soccorso, dove è stato dimesso con una prognosi iniziale di sette giorni per lo stato confusionale e le contusioni riportate.

Aggiornamento ore 17.00

Fabrizio Bonino, segretario per l’Umbria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), ha sottolineato che la situazione sarebbe potuta degenerare ulteriormente se non fosse stato per l’intervento tempestivo di altri detenuti presenti, che hanno contribuito a fermare l’aggressore e a mettere in sicurezza l’agente aggredito. Bonino ha espresso preoccupazione per la sicurezza del personale penitenziario, criticando il fatto che, in situazioni di emergenza, la sicurezza degli agenti debba dipendere dalla buona volontà dei detenuti. Ha inoltre ribadito l’urgenza di affrontare le problematiche strutturali del sistema penitenziario italiano, in particolare la necessità di ripristinare il Provveditorato regionale per l’Umbria per migliorare la gestione e la sicurezza nelle carceri.

Aggiornamento ore 18.00

Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha espresso il suo sdegno per la mancanza di attenzione e sostegno da parte delle istituzioni nei confronti del personale della Polizia Penitenziaria vittima di violenze. Capece ha evidenziato con amarezza che gli agenti aggrediti, come quello coinvolto nell’incidente di Terni, spesso non ricevono alcun riconoscimento o solidarietà da parte delle autorità politiche e istituzionali, contrariamente a quanto accade per altri corpi di polizia. Capece ha ricordato che nel 2023 si sono verificati 1.760 casi di violenza contro il personale di Polizia Penitenziaria e che il numero di aggressioni continua a crescere anche nel 2024. Ha criticato aspramente l’indifferenza verso questi episodi, considerati da alcuni solo come statistiche, e ha chiesto un intervento urgente per migliorare le condizioni di sicurezza e di lavoro degli agenti penitenziari.

Aggiornamento ore 19.00