Non illudiamoci, un po’ come accade per la bilancia, se un piatto sale l’altro scende ma, sostanzialmente – sebbene il peso sia diversamente ripartito – quello è. Dunque è vero che stamane, illustrando i dati provvisori relativi ad occupati e disoccupati relativi ad ottobre, segnano un lieve calo di quanti in cerca di occupazione, parliamo di -44mila unità, pari ad un -1,7%. Ma leggendo attentamente, si scorge che – tranne che gli over 50 – il dato positivo riguarda gli uomini, circa -2mila (-3,9%) ma, di contro, aumenta però la disoccupazione femminile: +8mila unità (+0,7%) , e coinvolge tutte le classi d’età tranne gli ultracinquantenni.
I lavoratori indipendenti fanno da traino
Come spiegano dall’Istituto di Ricerca, “Dopo la crescita dell’occupazione registrata nel primo semestre dell’anno e il picco raggiunto a giugno, a partire da luglio l’andamento risulta altalenante, e nel mese di ottobre torna al livello massimo registrato quattro mesi prima, con un aumento rispetto a settembre, dovuto in particolare alla crescita dei lavoratori indipendenti; contestualmente si registra una diminuzione della disoccupazione e un aumento dell’inattività. Nel confronto trimestrale, l’occupazione risulta stabile mentre nell’arco dell’anno si mantiene in crescita“.
Bene per la fascia di età sopra i 35 anni
Sempre ad ottobre, con gli occupati a +0,2% (pari a circa +46 mila unità), il tasso di occupazione è salito di +0,1, ‘graziando’ principalmente gli over 35. Nello specifico si parla di indipendenti (+38mila), di dipendenti a termine (+6mila), con i dipendenti permanenti sempre stabili.
Se letti su base annua, i dati relativi all’occupazione, si evince comunque una lieve crescita (+0,9%), ripartita tra uomini e donne, forse anche perché l’occupazione ha interessato il settore dei dipendenti (+231mila) mentre, gli indipendenti, hanno subito invece un una flessione, di circa -15mila).
Max