Il caso arriva in Senato. Non c’è pace per l’ormai annosa vicenda della discarica di Albano, L’ordinanza per la riapertura firmata dalla Raggi, poi prorogata Gualtieri deve fare i conti con la presenza di sostanze tossiche ben oltre i limiti consentiti nella falda acquifera da cui attingono le case della zona, ancora sprovvista di acquedotto pubblico, come constatato da Arpa Lazio nei test da Agosto a Dicembre.
La senatrice Loredana De Petris (ex Liberi e Uguali, ora Misto) ha presentato una interrogazione al ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani. Il Testo Unico Ambientale, pur permettendo l’adozione diordinanze contigibili e urgenti, sancisce regole a tutela di salute e ambiente.
La discarica sita a Roncigliano conta 7 invasi e a fronte di un incendio al TMB del 2016 aveva subito uno stop. A Luglio 2021, la Raggi disponeva il ritorno al conferimento dei rifiuti pari a 1.100 tonnellate al giorno per far fronte all’ormai storica emergenza rifiuti capitolina.
Poi l’estensione dell’attuale Giunta, fino al 15 luglio 2022 per blocchi nei conferimenti agli impianti di TMB e l’interruzione del servizio di raccolta su Roma, coi gravi rischi per la salute connessi. Il tutto, però, prendendo atto dei monitoraggi mensili di ARPA Lazio sulle falde idriche da cui è emerso il superamento delle concentrazioni di soglia di contaminazione.
Nell’istanza, si chiedono lumi anche di un incontro sul processo di adesione alla gestione unica del servizio idrico integrato da parte del Comune di Ardea, così da individuare le modalità opportune per fornire acque idonee al consumo umano ai residenti delle abitazioni ardeatine situate nell’area della discarica e non servite da acquedotto pubblico. Il fine, è chiedere al ministero iniziative a garanzia della tutela ambientale e della salute della popolazione, stanti i livelli d’inquinamento che potrebbero verosimilmente continuare a peggiorare.