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    Disagio giovanile, colpiti oltre due milioni di ragazzi tra i 10 e i 20 anni

    Un’indagine di Facile.it sul disagio giovanile mette in luce dati allarmanti e 1 famiglia su 2 non ricorre a cure specialistiche adeguate

    Il disagio giovanile comporta isolamento, difficoltà nel relazionarsi, apatia e attacchi di panico e, secondo l’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Bilendi, ne soffrono oltre 2,7 milioni di giovani con età compresa tra i 10 e i 20 anni. A questo si aggiunge che quasi una famiglia su due sceglie di non ricorrere a cure specialistiche adeguate, spesso anche per ragioni di natura economica.

    L’indagine sul disagio giovanile

    L’indagine è stata effettuata su un campione di oltre duemila persone con figli in età compresa fra 10 e 20 anni e ha evidenziato che, dalla pandemia ad oggi, ben 4 ragazzi su 10 con età compresa tra i 10 e i 20 anni hanno manifestato una o più problematiche di natura psicologica. Le fasce di età più colpite sono quelle tra i 15 e i 17 anni (46,3%) e la fascia 13-14 anni (44,6%).

    I disagi più diffusi

    Isolamento nella propria stanza (20,3%) difficoltà nelle relazioni con i coetanei (17,1%) e apatia (11,7%) sono le problematiche maggiormente diffuse. Seguono poi gli attacchi di panico e i disturbi del comportamento alimentare. La depressione colpisce 335.000 ragazzi (con un’incidenza che arriva addirittura al 7% tra i giovani con età 18-20 anni). Un altro elemento da sottolineare riguarda il bullismo: si diventa bulli molto giovani, infatti circa 40.000 bambini hanno iniziato ad avere comportamenti violenti verso altri prima ancora di aver compiuto i 12 anni.

    Il ricorrere alle cure

    Quasi 1 famiglia su 2 (42%) ha scelto di non fare ricorso ad un medico specializzato per affrontare la situazione. Tra le motivazioni il 70% dei genitori intervistati ha dichiarato di ritenere non necessario l’intervento di un medico. Il 12,5%, invece, ha dichiarato di non poterselo permettere economicamente, dato equivalente a 133 mila ragazzi non curati per questa ragione. Infine l’1,7% del campione ha preferito non intervenire perché non voleva si venisse a sapere da altri del disagio vissuto dal figlio.

    I costi delle cure

    Il problema economico, quando si tratta di curare il disagio giovanile, è un tema ricorrente. Tra gli intervistati che hanno fatto ricorso all’aiuto di un medico, il 33,4% ha optato per la sanità privata, con una spesa media pari a 1.826 euro. Cifre importanti che nell’80% dei casi sono state sostenute con risparmi personali, mentre il 7,7% dei rispondenti ha detto di aver chiesto un prestito ad una società di credito.

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