“Sul diritto d’autore in Europa abbiamo portato a casa una vittoria straordinaria, ma in Italia, incomprensibilmente, finora tutto tace, mentre il pericolo che corriamo è sempre più grave. Mi chiedo, e chiedo al Parlamento italiano, se sia ancora accettabile che questi giganti continuino a guadagnare cifre miliardarie sulle spalle dei creativi, oltre che di chi paga le tasse. Senza diritto d’autore, che è il diritto del lavoro quotidiano di chi crea, la cultura muore, e con lei muore anche l’identità del nostro Paese”.
E’ raggiante Giulio Rapetti, presidente della Siae, in arte Mogol, uscendo dall’incontro avuto stamane con David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo David Sassoli.
L’incontro tra i due, segue quello di 6 mesi fa, quando è stato finalmente approvata dall’ parlamento Ue la specifica direttiva relativa al diritto d’autore, nell’ambito del mercato unico digitale. Un esempio che, a quanto pare, sarà presto adottato anche in Italia, restituendo così agli artisti quella fetta di legittimo guadagno, ad oggi in parte ‘corroso’ dallo streaming di alcune piattaforme digitali.
Come ha infatti poi spiegato anche Sassoli, “Sul tema del diritto d’autore il Parlamento Europeo ha fatto la propria parte: adesso tocca ai parlamenti nazionali recepire la Direttiva Copyright, che garantisce a tutti il massimo di libertà e la propria autonomia nella gestione di contenuti che sono europei e che devono continuare ad essere la base di un grande patrimonio che riguarda tutti”.
Max