“Abbiamo depositato il ricorso al Tar contro la Delibera della Regione Lazio (n. 5 del 4 gennaio 2024) sul dimensionamento scolastico, con cui è stato disposto l’accorpamento di 20 istituti comprensivi in tutta la Regione, di cui ben 5 a Roma.
Una decisione che Roma Capitale ha dovuto prendere in difesa del territorio e delle scuole in risposta al disatteso principio di leale collaborazione istituzionale da parte della Regione Lazio nei confronti di tutte le altre istituzioni coinvolte: municipi, Comune e città metropolitana. La Regione Lazio con la delibera sul dimensionamento scolastico ha infatti proceduto all’accorpamento forzato e mai discusso di molte istituzioni scolastiche, non tenendo conto della decisione presa dalla Conferenza Regionale Permanente per l’Istruzione, che si era espressa in modo unanime sul non procedere ad accorpamenti diversi da quelli richiesti in quella sede, rigettando anche le nostre sollecitazioni a mantenere aperto un dialogo per meglio definire il percorso di razionalizzazione secondo criteri logici e funzionali.
Nel merito, si fa presente che gli accorpamenti previsti dalla Regione Lazio non tengono conto delle specifiche situazioni territoriali e rispondono a logiche meramente contabili. Di fatto si lasciano scoperti presidi fondamentali in quartieri complessi (come nel caso del Quarticciolo), e si procede all’unificazione di realtà scolastiche molto diverse e anche molto distanti tra loro. Penso al caso delle due scuole del IX municipio, poste a 11 km di distanza. In questo quadro il ricorso è un atto necessario, per tutelare i territori e la cittadinanza da un impoverimento illogico e irrazionale”.
A dichiararlo è Claudia Pratelli, Assessora alla Scuola, Formazione, Lavoro di Roma Capitale.
Max