(Adnkronos) –
L’allarme sulla diga di Kakhovka, distrutta ieri in un’esplosione che ha inondato la regione di Kherson, Volodymyr Zelensky lo aveva lanciato già lo scorso novembre. Qualsiasi tentativo delle forze russe di farla saltare in aria, inondando il territorio ucraino e prosciugando la centrale nucleare di Zaporizhzhia, significherà che Mosca sta “dichiarando guerra al mondo intero”, aveva affermato il presidente ucraino che aveva accusato i russi di aver piazzato delle cariche esplosive nell’infrastruttura. La distruzione della diga “sarebbe un disastro di larga scala”, diceva anche allora Zelensky paragonando l’impatto all’uso di armi di distruzione di massa.
E anche oggi il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha ricordato che Kiev aveva già avvertito lo scorso ottobre che la Russia si preparava a far saltare la diga di Kakhovka. “Ottobre 2022. L’Ucraina avverte il mondo che la Russia sta preparando un disastro causato dall’uomo. Le paratie della diga sono minate. In risposta… il silenzio, Nessuna preoccupazione, nessun avvertimento. Giugno 2023. La Russia fa esplodere l’impianto idroelettrico di Kakhovka. E’ tempo di trarre le conclusioni? E forse è tempo di capire da chi, quando e come è stata pianificata l’esplosione dell’impianto idroelettrico di Kakhovka?”, scrive Podoliak su Twitter.
In allegato vi è il post del 20 ottobre 2022, in cui cavverte di un piano russo per minare la diga, in modo da forzare deportazioni di popolazione verso la Russia e “allagare il territorio per fermare la controffensiva ucraina e bloccare la propria ritirata”.