Mentre lo scacchiere internazionale va ingarbugliandosi ogni giorno di più e, ad oggi, non ci è ancora stato dato di sapere se la prossima settimana riprenderanno i colloqui fra le opposte delegazioni – russa ed ucraina – in Turchia, mentre l’Ucraina incassa positivamente l’ok della Ue come paese candidato, la Russia è ancora ‘presa’ dal limite del traffico ferroviario merci, che la Lituania (aderendo alle sanzioni) ha praticato a danno della Russia (a Kaliningrad), proprio nel cosiddetto ‘enclave Baltico.
Intendiamoci, in realtà Mosca sa benissimo che potrebbe ovviare al limite imposto dalla Lituania (che significa una remissione del 50% di merci tra import ed export), spostando tutto il traffico via mare ma, in realtà, ai russi ‘brucia’ la caparbietà e l’ostinatezza con la quale la Lituania si è allineata a Ue e Nato, dimostrando così di non temere minimamente eventuali reazioni da parte di Mosca.
E l’insofferenza dei russi sembra montare di giorno in giorno. Oggi ad esempio Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, commentando la situazione si è detta convinta che dietro al ‘simil-blocco’ attuato dai lituani, vi siano gli Stati Uniti. Questo perché, asserisce la Zakharova, “E’ difficile pensare che questa questione con la Lituania sia soltanto una mera coincidenza“.
Quindi nella sua puntuale e ‘saccente’ analisi, la portavoce di Lavrov ha aggiunto che, “Il cosiddetto Occidente ha introdotto, su suggerimento esplicito della Casa Bianca, il divieto al transito dei beni verso Kaliningrad proprio mentre è stata impedita la partenza dagli Stati Uniti di un volo che doveva riportare in patria i nostri diplomatici. Diplomatici che – ha poi concluso – avevano ricevuto l’ordine di lasciare quanto prima il Paese”.
Max