Home SPETTACOLI CINEMA Dietro ai selfie c’è una donna con dei progetti

Dietro ai selfie c’è una donna con dei progetti

“Essere con questo progetto a Venezia è una delle gioie più grandi della mia vita. L’idea di un documentario su di me nasceva inizialmente da Netflix ma il loro progetto aveva un approccio che non ci interessava perché andava troppo sul personale. La gente era interessata a sapere del mio personale ma anche del mio lavorativo. E io volevo far capire a tutti che non sono quella che si fa i selfie e basta. Che dietro c’era un lavoro molto più complesso delle foto e dei video. Spero che questo documentario ispiri tante persone che hanno un sogno a crederci, ad impegnarsi per realizzarlo”.
Eccola Chiara Ferragni al Lido, davanti ad una platea di giornalisti per raccontare l’idea di ‘Chiara Ferragni – Unposted’, il documentario diretto da Elisa Amoruso, proiettato a Venezia nella sezione ‘Sconfini’.

Seduta accanto all’imprenditrice social, la regista tiene a precisare di aver seguito il lavoro (prodotto dalla Memo Films di Francesco Melzi d’Eril con Rai Cinema e Amazon Prime), confrontandosi in continuazione con Chiara: “Ci siamo chiesti cosa sarebbe stato importante raccontare. E ci siamo focalizzati sulla Chiara lavoratrice. Ma il lavoro di Chiara è direttamente collegato alla rivoluzione tecnologica che è diventata rivoluzione culturale“. E’ pur vero però, obietta qualcuno, che il lato prettamente ‘creativo’ è stato poco scandagliato, “Abbiamo sollevato l’argormento – replica subito la Amoruso – Ma era un tema troppo grande per affrontarlo in un documentario nato per svelare la persona che c’è dietro al personaggio. Chiara è circondata da persone di grande professionalità ed efficienza. I suoi collaboratori sono macchine da guerra”.

Impegniamoci per diventare ciò che vorremmo essere

Dalla platea incalzano quindi le domande, ciascuna relativa ad un diverso argomento.
Nel doc prevale un’immagine sempre vincente: “Io ho avuto i miei piccoli fallimenti – tiene a chiarire l’influencer – Anche al livello personale. Ma è importante lavorare per quello che vorremmo essere, visualizzarlo, scriverselo. Io ogni giorno cerco di fare qualcosa per avvicinarmi alla Chiara Ferragni che vorrei essere”, dice rivelando poi che, in adolescenza aveva anche lei il suo sogno: “Il mio era il Leonardo di Caprio di ‘Titanic’. Avevo 10 anni e avevo il suo poster in camera. Poi nel 2013 a Cannes con un’amica cercammo di farci una foto con lui ma non ce lo permisero”.
Il suo rapporto con la ‘pubblicità’: “Il mio rapporto con i brand è molto mediato. Seleziono molto accuratamente i marchi da associare alla mia persona“.
Quindi la famiglia, e la Ferragni tiene a ringraziare pubblicamente la madre, Marina di Guardo, “le sarò eternamente grata, mi rendo conto che il mio rapporto con le foto e con i video lo devo a lei”. Quindi Fedez: “insieme ci completiamo, ci capiamo molto bene e ci compensiamo: veniamo da mondi diversi ma abbiamo avuto un percorso simile, entrambi ci siamo fatti da soli”. Inevitabile poi la domanda anche sul piccolo Leone, per taluni forse sovraesposto: “Una certa sovraesposizione l’avrebbe avuta comunque – si affretta a spiegare Chiara – perché io e Fedez, come tutte le celebrities, siamo seguiti e fotografati in continuazione. Ma il rapporto che abbiamo con i social fa parte del cambiamento che c’è stato in questi anni. Certo, mia madre faceva film e foto ma li teneva per noi. Ora si condivide. E i bambini di oggi quando avranno 18 anni avranno tutto un corredo, una documentazione di foto e video del passato che sono di pubblico dominio. Spero non sarà un problema”. Infine, la privacy: “Certo, è cambiato rispetto al passato. Con Fedez non abbiamo veti reciproci su cosa postare o no. Ma naturalmente ci sono momenti che con naturalezza teniamo per noi”.

I like nascosti? Ci renderanno liberi di esprimerci

I social e la comunicazione sono poi l’argomento più gettonato nelle domande. “Oggi ognuno può comunicare il proprio messaggio e aspirare ad essere ascoltato in tutto il mondo“, spiega ancora. “Non mi sono mai auto-censurata. Cerco di fare di testa mia perché credo che sui social funzionino solo cose reali, spontanee, immediate. Non ci penso troppo prima di fare un post. Sono abbastanza un libro aperto. E questo a volte suscita anche reazioni negative inaspettate”
Poi il suo parere sulla decisione di Instagram di ‘oscurare’ i like: “All’inizio ero perplessa. In realtà per ora stanno facendo delle sperimentazioni solo in alcuni paesi, tra cui l’Italia. Poi ho riflettuto sul fatto che in realtà questo cambiamento renderà tutti più liberi, perché non ci si deve preoccupare dei mi piace ricevuti“.
A proposito della piaga del cyberbullismo: “Mi chiedono in continuazione di sostenere delle cause ma questa è quella più vicina al mio mondo. Da sempre ricevo anche commenti molto negativi. All’inizio avevo molti haters e ce ne ho ancora. Ci sono stata male ma per fortuna ho un carattere forte e sono andata dritta per la mia strada. Adesso è più facile fregarmene delle critiche ma allora no. E quindi penso che sarebbe bello aiutare i ragazzi molto giovani a prendere le cose nella giusta maniera di fronte ai leoni da tastiera“.
Infine, vista la sua vastissima popolarità, e di come e quanto giocano un ruolo determinante anche in questo campo, qualcun le chiede se entrerebbe mai in politica: “No, non mi candiderei mai alle elezioni, non è il mio mondo, non mi troverei a mio agio”.
Il doc, dopo Venezia arriverà nelle sale il 17, 18 e 19 settembre (ed “i biglietti stanno andando a ruba”, afferma gongolante l’ad di Rai Cinema, Del Brocco), quindi dopo 6 mesi di vendita su Amazon, il doc finirà in chiaro sulle reti Rai.
Max