Dappertutto, tutti i giorni, specie d’estate, non si fa che leggere articoli o sentire persone parlare della necessità di bruciare i grassi.
Questo, sarebbe, per molti, il vero segreto per un equilibrio dietetico ottimale e per una situazione di salute più che positiva. Oltre che, in effetti, un alleato per la cosiddetta prova costume.
Ma in effetti bruciare più grassi cosa significa?
In linea di massima si dice che si cerca di bruciare più grassi per dimagrire, dal momento che i grassi rappresentano l’entità del tessuto adiposo. Bruciare i grassi, dunque, letteralmente, dovrebbe implicare un minore quantitativo di adipe nel corpo.
La stessa idea di “aumento del consumo lipidico” è di fatto sorpassata nel settore della dietologia, anche se ancora oggi sono in tanti ad avere una posizione radicalmente opposta.
Tuttavia, dal punto di vista medico, l’espressione è in ogni caso sbagliata perchè fondamentalmente i grassi o lipidi non si bruciano, ma scientificamente si ossidano in presenza di ossigeno.
L’assorbimento metabolico dei grassi è prodotto da quello dei glucidi e quel che interessa nel caso si volesse dimagrire è il quantitativo calorico sul medio e lungo termine di un regime alimentare.
Quindi, in pratica, non dipende tutto dai grassi, come sembra ovvio.
Per dimagrire è basilare in pratica generare un bilancio calorico negativo, cioè consumare più energia di quella che si ricava dagli alimenti della dieta. E non sempre sono solo i grassi quelli che producono il disavanzo in eccesso, anzi.
La gran parte della produzione energetica si verifica in presenza di ossigeno: glucidi e lipidi calorici vengono usari dal corpo per la rigenerazione delle energia tramite l metabolismo aerobico.
Quindi, per accrescere il consumo calorico generale, soprattutto di ordine di grassi, è consigliabile praticare attività aerobica: più viene protratta maggiori vantaggi energetici garantisce. Al di là di quanti grassi si abbiano da ‘bruciare’ oppure no.