DIABETICA CACCIATA DALLA DISCOTECA PERCHE’ AVEVA CON SE’ BUSTINE DI ZUCCHERO

“Oggi voglio che si sappia quello che mi è accaduto ieri sera. Perché mi rendo conto sempre di più in che paese viviamo. Ieri sera per la prima volta mi hanno fatto sentire una merda, qui a Milano all’entrata di una discoteca abbastanza conosciuta: mi hanno privata dell’entrata perché, in quanto diabetica, avevo con me nella borsa tre bustine di zucchero, e un succo di frutta in caso di emergenza ipoglicemica. Io ho ribadito che sono diabetica spiegando tutto e per quale motivo avessi con me lo zucchero, ribadendo che in quei casi bisogna essere tempestivi e lui continuava a dire che potevo portare solo con me ’la medicina’ perché lo zucchero non serve. Io ho mostrato il mio certificato, mortificata di fronte a una decina di persone che erano con me per festeggiare la laurea di una mia amica. Ancora una volta sono stata respinta con la risposta ’ti stai a casa’ alla mia domanda ’allora in questi casi che dovrei fare io!’?”. Sembra un paradosso che in tempi dove nei locali si accendono ostilità che poi terminano all’esterno con coltellate e revolverate, luoghi dove (senza puntare il dito contro i gestori), cocaina, acidi e pasticche vengono consumate a ritmi vertiginosi, e l’alcol scorre a fiumi… un buttafuori si metta a far questioni davanti a tre bustina di zucchero e un succo di frutta, addirittura un certificato medico! M. F. la giovane che ha postato la sua testimonianza sul sito portalediabete.org. commenta, “Trovo che l’ignoranza sia ingiustificata e più di tutto la presunzione di fronte a qualcosa che sconosci. Trovo che lo schifo che circola in discoteca sia nocivo miliardi di volte in più di tre semplici bustine di zucchero. Mi dispiace che l’ignoranza porti sempre a una discriminazione. Questo come in altri casi.” Un fatto grave ed antipatico, in seguito al quale il Dott. Lorenzo Piemonti, diabetologo del San Raffaele, attraverso le pagine di Facebook ha scritto una sorta di lettera aperta al gestore della rinomata discoteca milanese: “Diciamo che ho un hobby nella mia vita, che è quello di studiare il diabete – esordisce il medico – e quindi credo di conoscere il diabete di tipo 1 sufficientemente bene, malattia che colpisce 250000 persone in Italia con 5000 nuovi casi ogni anno, in aumento. E’ una malattia invisibile, nel senso che non ha una ’fisicità’ prorompente come altre malattie, anche perché colpisce prevalentemente in età giovane, ma non per questo meno grave. Le persone colpite da questa malattia in ogni istante della loro vita devono regolare gli zuccheri nel sangue utilizzando due cose: l’insulina per abbassarli e lo zucchero per alzarli, a seconda della necessità. Siccome l’ignoranza non è da considerarsi un difetto in assoluto ma viceversa è una opportunità importante per aumentare la conoscenza, sarebbe bello – conclude l’esperto – riconoscere che forse c’è stato un errore in questa vicenda, scusarsi e magari cogliere l’occasione per sensibilizzare la comunità sull’importanza di questa malattia”. Ovviamente si attendono ora le scuse del gestore del locale…
M.