A poche ore dalle votazioni per le europee continuano a volare “stracci” a distanza fra Di Maio e Salvini. “Non ho mai capito perché le elezioni europee dovrebbero cambiare il Parlamento italiano – ha detto oggi Luigi Di Maio. “Il M5S ha il 36% del Parlamento italiano, ha la maggioranza assoluta in Consiglio dei ministri e così rimarrà, io non intenzione di parlare di poltrone da lunedì ma di chiedere abbassamento delle tasse per le imprese e per le famiglie, salario minimo orario da realizzare, il decreto Famiglia, la legge sul conflitto di interessi”.
Di Maio: “Non capisco perché le Europee dovrebbero cambiare il nostro Parlamento”
Le parole di Di Maio vanno in una direzione precisa: in caso di exploit della Lega che la portasse ad essere il primo partito italiano in Europa, per il Movimento gli equilibri interni non possono e non devono essere modificati. Su questo punto, dalla Lega è arrivato un messaggio di “moderazione” da parte del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, che ha corretto il tiro dopo le dichiarazioni che avevano messo in discussione il premier Conte: “Non chiederemo rimpasti dopo il voto”, ha detto Giorgetti. Una tranquillità che però non traspare dalle parole di Matteo Salvini: “Ho sentito il governatore del Veneto, Zaia, è molto arrabbiato” per “la più grande opera pubblica al momento in costruzione”. Il riferimento è alla Pedemontana Veneta, in quanto per Salvini “su 34 comuni attraversati ci sono 34 sindaci a favore: serve per viaggiare. Io sono stufo di quelli che dicono solo no – ha chiarito Salvini – io vi chiedo un voto per il Sì, un Sì anche per lautonomia”.