A differenza di quanto emerge in modo abbastanza netto ed esponenziale dalle parole del collega vice premier nonché titolare della cattedra del ministero dellinterno, e cioè Matteo Salvini, il leader del Movimento cinque Stelle e ministro Luigi Di Maio è tuttaltro che attendista e, ragionevolmente, più che favorevole ad una linea di operatività netta e dirette del cosiddetto ddl Bonafere.
Ben netti e precisi sono infatti i modi con cui laltro vicepremier, Luigi Di Maio, parla del decreto. Corrotti e corruttori “non vedranno più lo Stato”, ha dichiarato, anche in un recente video il giovane leader dei grillini. Questo in linea di principio dovrebbe poter valare sia per politici e dirigenti pubblici e sia per gli imprenditori con appalti nella pubblica amministrazione. “Il decreto anti corruzione toglie le mani dalla marmellata a tanta gente e se vieni preso con le mani nella marmellata non vedi più lo Stato, se sei un politico o un dirigente pubblico”.
In questo senso, al di là dei video che girano in rete e delle diverse dichiarazioni a mezzo stampa tramite cui Di Maio in queste ore ha di fatto ribadito la propria posizione sul tema, sempre nelle scorse ore lo stesso ha annunciato con ancor più chiarezza che il ddl Bonafede sarà in consiglio dei ministri domani.