Per quanto si stia facendo di tutto per dare un’impressione opposta, questa maggioranza scricchiola ogni giorno di più. Basti pensare al decreto ‘annunciato’ circa un mese fa – in una situazione sociale a dir poco ‘emergenziale’ – e ancora fermo (forse vedrà la luce domenica), perché non riuscivano a mettersi d’accordo su come intervenire e, soprattutto – Bruxelles a parte – dove prendere i soldi. Lo stesso Crimi, con certezza aveva ribadito che della regolarizzazione dei 600mila proposti della Bellanova, manco a parlarne. Dopo tre riunioni a ‘vuoto’, il ‘monito’ di Zingaretti (“Non vedo un’altra possibile maggioranza in questo Parlamento”), e le proteste dei vertici di Iv cn Conte e, ‘magicamente’, propio il M5s ha ‘accontentato’ la proposta della ministra renziana. Ora poi nell’immediato futuro ci aspetta l’Eurogruppo, già pronto al Mes ‘senza condizionalità’ (ma per il tempo del Covid-19) e, semmai pure ‘passasse’ il recovery fund, è cosa ben diversa rispetto all’emissione dei coronabond proposti dal nostro Paese.
Di Maio: “L’Ue? I soldi devono arrivare subito”
Tuttavia, dopo settimane di ‘lievi’ sortite pubbliche, stamane il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, si è lanciato in una lunga intervista a 360 gradi, per tentare di restituire compattezza all’esecutivo.
Di Maio e Bruxelles: “I soldi devono arrivare subito”
“L’Italia punta sul recovery fund”, tiene infatti subito a ribadire Di Maio. “È importante definire i tempi esatti e non aspettare il bilancio europeo del 2021 – spiega il ministro – I soldi devono arrivare subito. Anche il presidente Giuseppe Conte si è speso molto per il recovery, per noi è lo strumento che può realmente aiutare il nostro Paese. Ogni altro tipo di dibattito è al momento fuorviante”.
Di Maio: “L’Ue deve scegliere di darsi un futuro”
Del resto, rimarca il pentastellato commentando la posizione della Germania nei confronti della Ue, dopo che la Corte tedesca ha richiamato la Merkel sul sul quantitative easing della Bce, “L’Ue deve scegliere di darsi un futuro. E’ questo il tema”. Nello specifico Di Maio aggiunge che ”ha già risposto la presidente della Bce Christine Lagarde. Qui il tema è un altro: l’Ue deve scegliere di darsi un futuro“.
Nello specifico, ”questa emergenza sta mettendo in campo una serie di ostacoli che, se non vengono superati, viene meno l’essenza dell’Europa. Serve la massima solidarietà tra gli Stati membri. Unire le forze per ripartire tutti insieme, perché se cade uno Stato cade tutta l’Europa“.
Di Maio: “Bonafede? Il primo contro la corruzione”
Inevitabile poi l’argomento giustizia, dopo quanto accaduto nei giorni scorsi:. “Conosco Alfonso Bonafede e mi basta – premette subito Di Maio – So chi è, so che persona straordinaria è. È il ministro della prima vera legge contro la corruzione e del carcere per i grandi evasori fiscali, non dimentichiamocelo”. Quindi Di Maio (dimenticando per un momento la violenza verbale che in passato il M5s ha usato nei confronti dei suoi detrattori), difende l’operato del ‘suo’ ministro, sottolineando che “sono stati usati toni da campagna elettorale e lo trovo triste. In un momento così difficile per l’Italia è inaccettabile“.
Di Maio ‘richiama’ le forze politiche a lavorare insieme!
Quindi il ministro degli Esteri ‘azzarda’ un ‘richiamo’ a tutte le forze politiche perché, rimarca, ”L’Europa ci sta guardando. La politica italiana si mostri all’altezza e non si faccia riconoscere anche stavolta. I cittadini hanno dimostrato senso di responsabilità, la politica faccia lo stesso. Invio un appello a tutte le forze politiche – aggiunge poi, omettendo che da 2 mesi a questa parte l’opposizione non è mai stata presa in considerazione – si lavori insieme, bisogna dare risposte agli italiani e bisogna farlo subito”.
Di Maio: “Il Rdc è fondamentale in questa fase”
Entrando poi nel merito dei dl, Di Maio è tornato a sottolineare l’utilità – in questo momento – di una misura come il reddito di cittadinanza (che in due anni non ha prodotto un’assunzione, nemmeno a tempo determinato), “Credo sia sicuramente un bene che chi percepisce il reddito di cittadinanza in questa fase, nelle circostanze consentite dagli attuali decreti e ovviamente su base volontaria, perché non si possono certo obbligare le persone, e per un periodo di tempo limitato senza perdere il sussidio, possa dare una mano al Paese. Nel momento di grande difficoltà in cui ci troviamo – ed in questa fase è ovvio – è quanto mai indispensabile il contributo di tutti”, afferma Di Maio.
Di Maio: “Le regolarizzazioni e non una sanatoria”
Altre tema caldissimo, come dicevamo osteggiato proprio dal M5s, quello delle ‘regolarizzazioni’: “Serve un intervento misurato e ben bilanciato naturalmente, non una sanatoria erga omnes, che rischierebbe di assumere invece una forte connotazione politica su cui potrebbe aprirsi un acceso dibattito in maggioranza (come già accaduto,ndr). Io – aggiunge il ministro – sono dell’idea che in questo momento di fragilità per la nostra economia lo Stato debba assicurare sostegno con ogni mezzo ai suoi comparti produttivi e industriali, come il settore agricolo ad esempio, che necessariamente va aiutato. La risposta verrà dal confronto diretto e costante con imprenditori agricoli, che il ministero dell’Agricoltura sta portando avanti”.
Di Maio: “Fra Renzi e Zingaretti? Si governa ‘per’”
Quindi, una domanda ovvia per una risposta altrettanto ovvia: è meglio governare con Zingaretti o con Renzi? “Governare non è mai facile, richiede grande senso di responsabilità – replica Di Maio – Il punto non è con chi ma per cosa si governa, con quali obiettivi. A mio avviso lo scopo deve essere tutelare i cittadini”.
Di Maio: “Contagi da Wuhan? Lo dirà la scienza”
Argomento delicato, anche quello relativo alle presunte responsabilità della Cina – come denunciato da Trump – riguardo all’esplosione de contagi da coronavirus, ‘scappato’ da una laboratorio di Wuhan. Qui Di Maio, che ha sempre sostenuti i cinesi definendoli in più occasioni “nostri amici”, ricorre ovviamente alla diplomazia: “è opportuno affidarsi alla scienza, l’Italia ha sempre sostenuto la necessità di applicare i principi di trasparenza e collaborazione a livello internazionale”. Tuttavia, ammette, “Prendiamo seriamente le preoccupazioni di Washington e soprattutto in questi casi credo sia opportuno affidarsi alla scienza”. Quindi l‘abile ‘virata’, ”In questi giorni stiamo lavorando con i partner europei ed internazionali per una risoluzione consensuale in ambito Oms che metta in risalto tutti gli aspetti della risposta globale al virus. Naturalmente – torna a rimarcare – l’attenzione adesso è rivolta all’emergenza e a garantire a tutti i cittadini un futuro più sicuro attraverso risposte globali, coordinate e collaborative”.
Di Maio: “La Libia? Urge fermare l’ingresso delle armi”
Infine, concludendo, un tema ancora molto caldo, come la Libia, per certi versi ormai ‘lontano’ dalla nostra politica, che negli ultimi mesi – prima del coronavirus – era più presa dalle ‘brighe’ interne che non da quelle internazionali. Un ‘vuoto d’attenzione’ che in brevissimo tempo ha dato modo al vicino paese africano di ricadere nel caos più totale.
Anche qui Di Maio non si addentra nella geo-politica o in analisi socio-economiche, limitandosi ad affermare che “L’Italia condanna con fermezza l’ennesimo attacco delle forze haftariane contro i civili, che ha colpito anche una area intorno alla residenza del nostro ambasciatore italiano, che ho sentito in queste ore, causando almeno due morti”. Attacchi che, come è giusto che sia, il titolare della Farnesina non può che condannare: “inaccettabili questi attacchi, che denotano un chiaro disprezzo per il diritto internazionale e per la vita umana. Bisogna fermare immediatamente l’ingresso di armi nel Paese…”.
Insomma un’intervista in realtà poco esaustiva, che poco regala, sia in termini di spunti interessanti, che di pensiero politico…
Max