“Il titolo più bello dopo la partita con il Milan sarebbe: grande risposta della Roma”.
Con queste parole molto schiette si è espresso in conferenza il tecnico della Roma Eusebio Di Francesco nel presentare la delicatissima sfida tra i capitolini e i rossoneri. Due squadre che vengono da due momenti difficili anche se diversi. Mentre il Milan ha visto rinviare la propria partita di esordio per via dei fatti di Genova ed ha poi perso, pur essendo doppiamente in vantaggio, la sfida clou della seconda giornata di Serie A contro il Napoli, la Roma, dopo aver vinto allesordio in casa del Torino grazie ad un gran gol di Dzeko, ha invece dovuto faticare sette camicie per poter riacciuffare il pari, sul 3-3 contro lAtalanta del Gasp. Il tutto dopo essere passato in vantaggio con leuro gol di tacco di Pastore, per poi essere dominati per il primo tempo intero dai bergamaschi.
“La squadra – ha detto il tecnico alla stampa – è rammaricata per come è andata, in particolar modo per il primo tempo, ma è anche sollevata per averla rimediata. È normale che da questa partita dobbiamo assolutamente imparare e cercare di migliorare i tanti errori del primo tempo”.
In merito alla gara contro Gasperini, Di Francesco ammette che la Roma “ha trovato davanti a sé una squadra con una brillantezza nettamente superiore alla nostra, di testa e di gambe. Questa è una cosa che non mi aspettavo, non ho visto i miei ragazzi brillantissimi e abbiamo sicuramente corso peggio e male rispetto allAtalanta”. Adesso si auspica una grande reazione contro il Milan. “Siamo alla seconda giornata e stiamo già facendo il processo a unannata, io più che chiacchiere voglio trovare soluzioni”, ha aggiunto il tecnico della Roma.
Nel corso della partita dellOlimpico, il tecnico abruzzese, in un momento di rabbia, ha scagliato un pugno contro la panchina che gli è costato una frattura alla mano. Oggi Di Francesco è tornato su questo curioso episodio: “Non dovevo fare quel gesto, non esiste. È servito di lezione pure per me”, ha detto il tecnico, giurando che “non riaccadrà più”. “Ero nervoso e arrabbiato perché vedevo che non riuscivamo ad esprimere le nostre potenzialità. Ci siamo fatti delle domande, io più delle chiacchiere devo trovare soluzioni, e mi auguro di trovare quelle giuste”.