Di Battista su Toninelli: Massacrato? C’è Benetton dietro

Dura accusa da parte di Alessandro Di Battista: per il quale dietro il ’massacro mediatico’ su Toninelli ci sarebbe Benetton

Alessandro Di Battista è appena rientrato dal viaggio in America Latina e non ha perso tempo per scagliare una nuova forte provocazione: dietro il il ’massacro mediatico’ su Toninelli ci sarebbe Benetton.
Ospite della trasmissione “Che tempo che fa” Di Battista dopo aver dichiarato a Fabio Fazio che non si candiderà alle prossime elezioni europee, si è espresso a tutto tondo sui diversi temi del momento. Dal supporto al suo amico Di Maio che preferisce aiutare ’dall’esterno’, passando per il reddito di cittadinanza. “Il reddito di cittadinanza è una cosa che mi rende orgoglioso”, ha ammesso Di Battista che poi si è focalizzato per appunto su un argomento in particolare. Il tema era quello degli errori che il movimento può aver fatto in questa prima fase di governo. E da lì, Di Battista si è spostato verso l’affaire Toninelli. “Sono stati fatti errori al livello comunicativo. Penso al ministro Danilo Toninelli massacrato per una gaffe, ma pochi giorni fa ha bloccato l’aumento dei pedaggi”.
E proprio in merito al ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, Di Battista ha poi scanciato la ’bomba mediatica’: secondo Di Battista infatti dietro la cosiddetta “macchina del fango” che ha ’massacrato mediaticamente’ il ministro Toninelli ci sarebbero i Benetton per via di quanto accaduto con Autostrade: “Ai cittadini interessa più questo che altro. Toninelli è stato massacrato dai media, ma per me dietro c’è la mano di Benetton. Non ho le prove, è la mia opinione e me ne assumo la responsabilità. Da quando ha parlato di revoca della concessione ad Autostrade è stato massacrato – afferma – . È il miglior ministro del governo”.
Una vera e propria accusa da parte di Di Battista che poi centra anche un altro obiettivo caldissimo di queste ore. Quello dello scontro italia-francia su Africa, economia e migranti. Sempre a ’Che tempo che fa Di Battista infatti ha detto: «Se non affrontiamo il tema della sovranità monetaria in Africa, non potremo mai risolvere veramente il problema. Attualmente la Francia, nei pressi di Lione, stampa la moneta utilizzata in 14 Paesi africani, quasi tutti Paesi della zona subsahariana. I quali non soltanto utilizzano una moneta stampata dalla Francia, ma per mantenere il tasso fisso, prima con il franco francese e oggi con l’euro, sono costretti a versare circa il 50% dei loro denari in un conto corrente gestito dal Tesoro francese. Conto corrente con il quale viene finanziata una piccola parte del debito pubblico francese, ovvero circa lo 0,5%»