Dopo l’addio al Movimento 5 Stelle, l’ex deputato pentastellato Alessandro Di Battista non esclude di crearne uno da zero, di movimento. Lo ha rivelato in un’intervista rilasciata al settimanale Tpi: “C’è chi vorrebbe che io costruissi un altro movimento politico – dice -. C’è la necessità di nuove battaglie e di costruire le fondamenta per qualcosa di concreto”.
Poi spiega Di Battista: “Se poi dovessero essere solide, quelle fondamenta, allora potremo costruire qualcos’altro. Non escludo la nascita di un altro movimento. Non mi interessa la mia personale battaglia, ma la collettività. Una forza politica potrebbe avere successo soltanto a fronte di una richiesta collettiva. Capirò con il tour se esiste questa domanda. Sicuramente c’è un enorme vuoto politico. Ma ci vuole molto tempo. Casaleggio ci mise 5 anni a creare il Movimento”.
Di Battista ha iniziato girare l’Italia in tour, partendo da Siena. Non una discesa in campo a tutti gli effetti, ma un’opposizione itinerante al governo Draghi: “Il primo incontro del mio tour è andato molto bene, c’era gente in attesa fuori della sala. Ho scelto Siena perché è un esempio lampante della commistione tra politica e finanza. Molte persone sono preoccupate per il governo perché ritengono sia pericolosissimo che non vi siano voci in dissenso”.
Conclude l’ex deputato M5s: “Alcuni esponenti attuali del M5S mi hanno scritto: “Che bello, finalmente un po’ di aria fresca”. Mi sento in sintonia con Tomaso Montanari, Alberto Negri e, soprattutto, Marco Travaglio. Davide Casaleggio è un amico, lo stimo. Mi trovo in sintonia con lui sulla democrazia diretta. Ma è prematuro dire se sarà dei “miei”. Il fatto stesso che se ne sia andato dal M5s mi pare un segnale che si sia sentito tradito. Lui vuole proseguire il sogno del padre Gianroberto, quello della democrazia diretta, che poi è anche il mio sogno. Non mi sono pentito di essere uscito dal M5s, anzi. Nonostante molti mi chiedano di rientrare”.