Poco fa la Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri), di concerto con la Cao (Commissione Albo odontoiatri), dopo l’incontro tenutosi al ministero della Salute, ha annunciato che anche i ‘dentisti’ presteranno il loro contributo nella comune lotta al coronavirus.
Nello specifico, hanno spiegato i due rispettivi presidenti (Anelli per la Fnomceo, e Iandolo per la Cao), grazie ai 63.600 odontoiatri resisi disponibile a praticare la vaccinazione, complessivamente saranno oltre 160mila i medici (tra medicina generale, pediatri di libera scelta, e specialisti ambulatoriali), schierati nella campagna vaccinale. Aggiungendo che ci sono poi da considerare anche i medici volontari, quelli pensionati, ed i liberi professionisti, la Federazione degli Ordini ha tenuto ringraziare “tutte le organizzazioni sindacali di categoria che hanno contribuito agli accordi per la definizione dei protocolli d’intesa, che saranno sottoscritti nei prossimi giorni”.
Come ha tenuto a rimarcare Filippo Anelli della Fnomceo, “Ribadiamo, ancora una volta, il dovere deontologico, per tutti i medici, di mettersi a disposizione delle autorità e consentire al nostro Paese di superare la crisi sanitaria. Nessun medico può tirarsi indietro: tutti dobbiamo fare la nostra parte per uscire dalla pandemia. In particolare, le vaccinazioni sono da anni compito precipuo dei Medici di medicina generale e dei Pediatri di libera scelta, che sono chiamati, anche in questa occasione, a dare la massima disponibilità per il raggiungimento di questo obiettivo di salute pubblica. A loro – ha quindi concluso il presidente – si aggiungono gli altri medici, tra i quali gli specializzandi e gli specialisti ambulatoriali, e gli odontoiatri, sulla base dei protocolli condivisi con il ministero”.
Nello specifico, prosegue Iandoli ha spiegato che “Per quanto riguarda gli odontoiatri, si tratta di un accordo su base volontaria, con modalità organizzative e di riconoscimento professionale da definirsi. L’accordo – ha proseguito – va considerato nella sua natura di contributo socialmente rilevante offerto dalla classe odontoiatrica italiana“. Quindi, “ora abbiamo 150mila medici in più che possono vaccinare: se ciascuno fosse messo nelle condizioni di trattare 10 persone al giorno, in un mese avremmo somministrato 45milioni di dosi. L’auspicio è ora quello che anche i sistemi organizzativi si adeguino per non sperperare questa disponibilità offerta, in maniera unanime, dalla Professione medica e odontoiatrica, utilizzando invece nel migliore dei modi questo capitale umano pronto a mettersi, ancora una volta, a servizio del Paese”.
Max