SALUTE

Dengue a Fano: oltre 100 casi, situazione critica

La situazione della dengue a Fano ha raggiunto un totale di 102 casi accertati, secondo le ultime stime. Gli esperti avvertono che il numero effettivo potrebbe essere ancora più elevato a causa del fenomeno del sommerso. La chiave per affrontare questa epidemia consiste nell’eradicazione delle zanzare tigre, principali vettori della malattia. Il professor Burioni, specialista in virologia e microbiologia, sottolinea l’importanza di tenere lontane queste zanzare dalla popolazione, affermando che la mancata azione in tal senso potrebbe avere conseguenze gravi e indesiderate.

Secondo il professor Burioni, la presenza delle zanzare tigre in aree popolate rappresenta una grave minaccia per la salute pubblica. Queste zanzare sono l’unico vettore conosciuto della dengue, una malattia potenzialmente grave. “Dove ci sono uomini, non devono esserci zanzare tigre,” afferma Burioni, enfatizzando la necessità di interventi decisivi per eliminare questi insetti. Ricorda inoltre che, nel 1946, l’Italia ha eradicato la zanzara anofele, portando all’estinzione della malaria nel paese. La questione di oggi non è solo sanitaria, ma ha anche risvolti politici, poiché una mancata risposta potrebbe comportare l’espansione di malattie evitabili.

Aggiornamento ore 14

La dengue non deve essere considerata una semplice influenza, come erroneamente sostenuto da alcuni. Secondo Burioni, la malattia, pur presentando sintomi molto sgradevoli, guarisce frequentemente da sola. Tuttavia, in un paziente su venti, può manifestarsi in forma grave e persino risultare fatale. “Non abbiamo terapie specifiche e, sebbene esista un vaccino, questo non è ancora applicabile nel contesto italiano,” spiega il professore. La dengue si trasmette attraverso le punture delle zanzare tigre, che possono infettarsi pungendo un individuo già portatore del virus, spesso asintomatico. Queste zanzare rimangono portatrici del virus per tutta la durata della loro vita, circa un mese.

Aggiornamento ore 14,30

La diminuzione delle temperature autunnali potrebbe ridurre l’attività delle zanzare tigre, rendendole meno efficienti nella trasmissione della dengue. Burioni osserva che al di sotto dei 16 gradi, questi insetti diventano significativamente meno attivi. Tuttavia, se la situazione si fosse verificata durante i mesi estivi, il rischio per i turisti e i residenti sarebbe stato maggiore. In questo frangente, il virologo suggerisce che è essenziale adottare misure preventive per controllare la dengue, agendo direttamente sulle zanzare. L’uso di repellenti efficaci, la rimozione dei ristagni d’acqua e l’eliminazione delle zanzare adulte devono diventare prioritari. Queste azioni, se intraprese con decisione, possono ridurre il rischio di epidemie future e proteggere la salute della comunità.

Aggiornamento ore 15