Dopo il lungo vertice della notte, arriva il via libera del Decreto Semplificazioni ‘salvo intese’ del CdM: ok per l’abuso d’ufficio, con perplessità di Iv. L’elenco delle opere non è inserito nel decreto. Ecco, dunque, cosa è successo.
A seguito di una profonda discussione durata più di quattro ore in Consiglio dei ministri, è dunque arrivato “salvo intese” l’ok al decreto semplificazioni.
Non sono bastate settimane di trattativa: fino all’ultimo ci sono state differenze di vedute su deroghe alle norme sugli appalti e anche sulle opere pubbliche da affidare a commissari, ma anche sull’abuso d’ufficio, su cui Iv si posiziona con riserva, e su norme come quella dell’interoperabilità dei dati, su cui discutono i ministri Pisano e Gualtieri.
Decreto Semplificazioni, ok ‘salvo intese’: abuso d’ufficio, opere pubbliche, deroghe appalti. Cosa è successo
Secondo fonti di Palazzo Chigi, il “salvo intese” ha a che fare solo con pochi aspetti “tecnici, non politici“. Ma la problematica sulle opere da sbloccare sembra poter continuare dal momento che l’elenco, che dovrebbe includere circa 40 – 50 opere, non entra nel testo del decreto e ci sarà tempo fino a fine anno per nominare i commissari.
aggiornamento ore 1.34
Il Cdm notturno, ha dunque sbloccato il Programma nazionale di riforma, con le indicazioni che il governo seguirà nei prossimi mesi, e anche al ddl di assestamento di bilancio e al rendiconto dello Stato.
Ma è sul testo del dl semplificazioni, di una cinquantina di articoli e lungo circa 100 pagine, che il governo vacilla: quattro ore di discussione su ogni articolo.
Il premier Giuseppe Conte icnassa il via libera a quella che considera “la madre di tutte le riforme” sul Recovery fund. Ma il dibattito in Cdm si alimenta, stando alle fonti, su diversi punti.
Una prima intesa sarebbe stata raggiunta sull’elenco delle grandi opere viste come prioritarie e che saranno data in gestione a commissari: ma la lista non entra nel testo del decreto ma nel piano Italia veloce del ministero delle Infrastrutture, ovverosia un allegato al Programma nazionale delle riforme.
aggiornamento ore 5,43
Il Consiglio dei ministri trova un accordo sul Durc, ma viene cassata, su proposta di Roberto Speranza, la norma che aumentava le percentuali di subappalti. Quanto alla modifica del reato di abuso d’ufficio, l’intesa arriva nonostante Iv metta a verbale la sua riserva.
Oggi cade nell’abuso d’ufficio chi si procuri un vantaggio violando “norme di legge o di regolamento”. Con la nuova modifica sarà punibile chi violi “specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali residuino margini di discrezionalità“.
aggiornamento ore 8,59