Nel Decreto Semplificazioni non ci sarà nessuna forma di condono edilizio. Non resiste quindi la posizione del premier Giuseppe Conte, che ha cercato di difendere questo elemento e mantenerlo sul testo.
Passa la linea dei dem, con i vertici del PD vanno allo sconto con il Presidente del Consiglio e Franceschini che aveva manifestato l’esigenza di “rimuovere dal testo ogni forma di condono edilizio”
Dl semplificazioni, appalti veloci per i cantieri, limiti all’abuso d’ufficio e condono edilizio: tutte le novità
Fra i punti che stanno più a cuore a Conte, per quanto riguarda il Dl Semplificazioni, è l’adozione di un “Metodo Genova“, con l’istituzione di un elenco di opere chiave per l’Italia che si potrebbero realizzare in modo veloce, con procedure semplificate e l’eventuale nomina di un commissario.
I legami con il PD non sono però saldi come un tempo, con i dem delusi per la crescente “spinta accentratrice” del premier nel dare il proprio indirizzo “a colpi di decreti”.
Ieri sera la notizia che il condono edilizio era stato stralciato dal testo, nonostante l’impegno di Conte a difenderlo. In base alla sua posizione, il condono veniva da una proposta di alcuni governatori, fra i quali Bonaccini, e avrebbe visto confermate le sanzioni.
“Questo testo proprio non va, in sostanza dà ai Comuni il potere di sanare gli abusi con varianti edilizie. E poi, cosa c’entra con le semplificazioni?” ha chiesto il Ministro Speranza.
Contrari il Pd, Italia Viva e Leu, che hanno messo “all’angolo” il premier. Bene la volontà di accelerare le procedure, ma da evitare che il governo riprenda una linea vicina al precedente esecutivo in cui la Lega faceva la voce grossa.