Il Decreto Semplificazioni sta circolando sotto forma di bozza presso le redazioni giornalistiche, che stanno analizzando tutte le possibili novità della misura.
Il testo della bozza è composto da 48 articoli e non è ufficiale, in quanto il Cdm sta ancora discutendo a proposito e servirà il placet dal Parlamento.
C’è però tanta attesa per questo decreto, dopo che Conte ha a più riprese annunciato la volontà di snellire la burocrazia come strumento di rilancio del Paese.
Si attendono quindi provvedimenti di semplificazione, in particolare, nell’ambito del diritto societario e della pubblica amministrazione in generale.
Ricordando sempre che la bozza non è ufficiale, possiamo però analizzare quelle che sono le linee guida di questo provvedimento.
Nel testo vi sono 4 titoli che definiscono le aree principali di intervento oggetto di semplificazione. Queste sono i contratti pubblici ed edilizia oltre a semplificazioni procedimentali e responsabilità. Le altre due riguardano interventi per il sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale e azioni di semplificazione per attività di impresa, ambiente, green economy.
All’interno quindi si trattano vari argomenti, come:
Non è un mistero, ad esempio, che il Governo voglia applicare il modello del nuovo Ponte di Genova per altri cantieri, velocizzando le gare di appalto.
La digitalizzazione, energie rinnovabili e la green economy sono altri temi cardine. Si punta allo sviluppo del già collaudato smart working e il potenziamento degli strumenti digitali negli scambi fra impresa e istituzioni.
Per quanto riguarda il tema chiave degli appalti, nella bozza si prevede un cambiamento sui contratti pubblici. “L’affidamento diretto o in amministrazione diretta per lavori, servizi e forniture di importo inferiore a 150.000 euro.”
“L’applicabilità della procedura negoziata senza bando con consultazione di almeno cinque operatori per tutte le altre procedure, nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti, con individuazione degli operatori in base a indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici.”
La Presidenza del Consiglio, in base a quanto emerge nella bozza, può presentare su proposta del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti una lista di opere urgenti. Queste devono essere legate all’emergenza sanitaria ed economica COVID-19 e si potrebbero eseguire senza rispettare i tempi normali della procedura.
Sul fronte dei controlli antimafia, si legge nella bozza che “fino al 31 luglio 2021, si prevede l’applicabilità della procedura d’urgenza per il rilascio della certificazione antimafia con revoca del beneficio o dell’agevolazione attribuita al privato nel caso in cui la documentazione successivamente pervenuta accerti la sussistenza di una delle cause interdittive ai sensi della disciplina antimafia.”
“Si introduce, quindi, all’interno della legislazione antimafia, al fine di adottare mirate cautele volte a sventare il rischio di possibili infiltrazioni e condizionamenti della criminalità organizzata nel circuito dell’economia legale e, quindi, di rafforzare i presidi di legalità, l’istituto dei protocolli di legalità, delimitandone il contenuto e l’ambito di applicazione.”