Siamo nei giorni post Decreto Rilancio e in quelli in cui, proprio a partire da oggi 18 Maggio 2020 prende del tutto il via la Fase2 con le più varie aperture di cui si è tanto parlato.
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Ma adesso è già tempo di concentrarsi sul cosiddetto Decreto Semplificazioni 2020: scopriamo cos’è e cosa prevede il testo, quali possono essere considerate come le prncipali le novità e in cosa consiste il Decreto.
Il punto é: semplificare, velocizzare le procedure e, ancora, sbloccare cantieri e investimenti, e ragionare intorno alle maglie de Codice Appalti. Di cosa stiamo parlando?
Il Decreto Semplificazioni 2020 è in arrivo, e come sappiamo ad annunciarlo è stato lo stesso premier Conte durante la conferenza stampa voluta per parlare del DPCM relativo alle riaperture Fase 2 dal 18 maggio.
“Stiamo lavorando sul decreto semplificazioni, con l’obiettivo di rendere più rapidi e trasparenti processi amministrativi” ha detto il premier Conte, chiarendo che l’obiettivo è “accelerare la ripresa economia e sociale”.
“Nel decreto Rilancio abbiamo già semplificato qualche processo. La semplificazione della burocrazia è molto difficile da fare, occorre superare le resistenze”.
Vediamo dunque in dettaglio il decreto Semplificazioni 2020 cos’è, e che cosa prevede il testo.
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Che cos’è il decreto Semplificazioni 2020? In sintesi potremmo dire che esso in si può racchiudere in questi concetti:
Il Decreto Semplificazioni 2020, arriverà a breve il nuovo decreto sulle semplificazioni che conterrà in particolare le semplificazioni sui cantieri.
Entro 15 giorni quindi arriverà un decreto da pubblicare subito in Gazzetta ufficiale. In particolare da parte del ministero delle Infrastrutture, guidato da Paola De Micheli, vi è allo studio un doppio pacchetto il primo contente:
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Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta intervenendo sul primo pacchetto del decreto che riguarda la rivisitazione di alcune voci del Codice degli appalti. In particolare:
L’obiettivo come chiarito è semplificare, velocizzare e sbloccare i cantieri e gli investimenti e pertanto fornire all’economia del Paese un più ampio respiro. Non si tratta di una sospensione del Codice ma un tentativo di renderlo più efficiente.
Il secondo pacchetto riguarda un’allegato Infrastrutture al Def 2020 che prevede un piano da 200 miliardi, da spalmare in 15 anni, per sbloccare tutti i cantieri, tra cui i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Il numero dei commissari sarà contingentato: 12 per 25 opere per quelle più difficili da chiudere.
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