Decreto famiglia, Tria al governo: non ci sono coperture
Il
decreto famiglia diventa sempre più terreno di scontro per il governo, con le schermaglie a distanza fra il ministro dellEconomia Giovanni
Tria e il vice premier Luigi
Di Maio.
Per ora non ci sono le coperture, ha sostenuto Tria, chiamando la replica del pentastellato: Il decreto è una priorità politica, i soldi ci sono. Quando si decide dove destinare i soldi è la politica che lo decide non i tecnici. Decreto famiglia, Di Maio: “Decidono i politici, non i tecnici”
“Non sappiamo cosa sia questo miliardo. Se si spenderà meno di quanto preventivato si saprà a fine anno e non adesso. E inoltre chiaro che queste spese non possono essere portate allanno successivo”. Queste le parole del ministro dellEconomia, Giovanni Tria, rilasciate ad Agorà in merito al decreto famiglia. Come ha spiegato il ministro, le coperture “per ora non sono state individuate” ed è scattato il rinvio del provvedimento.
“Il deficit non è una decisione autonoma dai mercati, perché significa prendere denaro a prestito e il problema è che il deficit significa che qualcuno sia disponibile a prestarci del denaro a quel tasso di interesse. Inutile pensare di fare un deficit per 2-3 miliardi in più quando poi per fare questo dobbiamo fare interessi aggiuntivi per 2-3 miliardi”. Sul fatto di rendere conto al leader del Carroccio, Tria ha detto: “Salvini lo sa bene e non devo spiegare nulla a nessuno. Cè una campagna elettorale in atto”.
“Nellambito di una riforma fiscale gli 80 euro vengono riassorbiti. Tecnicamente è stata una decisione sbagliata, risultano come spese e non come un prelievo. Inoltre tecnicamente è stato un provvedimento fatto male” ha concluso Tria.
g.s.