Decreto crescita, ecco cosa prevede

Mai più ‘cervelli in fuga’, l’obiettivo è di trattenere le migliori menti nel nostro paese, mettendo a disposizione gli strumenti ideali per permettere alle risorse italiane di esprimersi al meglio. È questo uno dei punti cardine presenti nel decreto crescita approvato salvo intese dal Cdm, che per mettere in pratica il lodevole intento rafforzerà gli incentivi fiscali per il rientro delle eccellenze nostrane. Ma non solo: lo stesso decreto ha come obiettivo la salvaguardia dei marchi storici. Da abolire quindi casi come quello che hanno visto coinvolta la Pernigotti, storica casa produttrice di cioccolato a Torino passata in mani turche.

Decreto crescita, cosa cambia

Salvaguardare le eccellenze italiane: è questo uno degli obiettivi cardine del decreto crescita, che introduce ‘il marchio storico’ per difendere le migliori aziende italiane dall’assalto di paesi stranieri. Il provvedimento prevede inoltre diversi altri punti come la sanatoria su tasse e multe per gli enti territoriali, la revisione del regime Ires e l’incremento del fondo per la prima casa. Il decreto crescita è stato approvato ‘salvo intese’ dal Consiglio dei ministri nella giornata di ieri dopo quasi 3 ore di riunione. All’interno anche la norma su Alitalia, oltre a quella che prevede uno stanziamento di 500 milioni per favorire l’avviamento di opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e di sviluppo sostenibile sul territorio, in favore dei comuni. Una normativa che Riccardo Fraccaro, ministro per i rapporti con il Parlamento, ha spiegato così: “Si tratta di un piano straordinario per rilanciare la spesa per investimenti dei Comuni e dare un impulso massiccio alla crescita sostenibile”. Un’altra normativa presente nel decreto crescita è quella che prevede lo stanziamento di 300 milioni per le Zes (Le Zone economiche speciali), che il Ministro per il Sud Barbara Lezzi ha analizzato così: “Renderemo ancora più attrattiva, per le imprese che vogliano investire al Sud Italia, la possibilità di insediarsi e programmare investimenti nelle Zone economiche speciali”. Sarà presente inoltre, nel decreto crescita 2019, una sanatoria per il bollo auto e su tasse e multe per gli enti territoriali.