DEBUTTA IL ROSATELLUM: OLTRE 46 MLN DI ITALIANI ALLE URNE PER RINNOVARE IL PARLAMENTO. COME VOTARE

    Eccoci finalmente giunti al ’gran giorno’! Una domenica questa, che attraverso la scelta di oltre 46 milioni e mezzo di italiani, determinerà in qualche modo lo ’stato di salute’ in divenire del nostro Paese, in termini di qualità ed efficienza. Ricordiamo che parteciperanno al voto anche gli elettori residenti all’estero, oltre 4 milioni per la Camera, e quasi 3,8 milioni per il Senato, il cui voto per essere valido deve essere pervenuto al Consolato entro le ore 16 di giovedì 1 marzo. Dunque, seggi aperti dalle 7 alle 23 per rinnovare il Parlamento e, soprattutto per testare il nuovo sistema elettorale, definito ’Rosatellum’, dal nome del suo relatore, Ettore Rosato del Pd. Per quanti avessero ancora poche informazioni rispetto alla giornata che andremo vivere, ecco una sorta di vademecum. Intanto, chi avesse smarrito la tessera elettorale, anche oggi potrà chiederne il duplicato agli uffici comunali, che resteranno aperti per tutta la durata delle operazioni di voto. Entrando nell’aspetto ’tecnico’ del voto, si può votare segnando lista prescelta e, in automatico, il voto si estenderà anche al candidato uninominale collegato. Diversamente, basterà apporre il segno su un candidato uninominale, e il voto verrà esteso si alla lista – o alle liste collegate – in misura proporzionale ai voti ottenuti nel collegio da ogni singola lista. Ad ogni modo il voto è valido anche se si appone il segno sia sul candidato uninominale, sia sulla lista o su una delle liste collegate. Attenzione, perché non è possibile il voto disgiunto, cioè votare un candidato uninominale e una lista collegata a un altro candidato uninominale. E’ vietato anche scrivere sulla scheda il nominativo dei candidati e qualsiasi altra indicazione. Tra le novità introdotte dal Rosatellum, stavolta l’elettore, dopo aver votato, non dovrà inserire la scheda nell’urna, ma consegnarla al presidente del seggio che provvederà lui a farlo. Stampate su una carta più ’pesante’ infatti, le ’nuove’ schede elettorali sono dotate di un tagliando ’antifrode’, con un codice progressivo alfanumerico generato in serie. Quindi, dopo aver votato e ripiegata la scheda, consegnata al presidente del seggio, questi provvederà a staccare il tagliando e consegnarlo agli scrutatori, i quali controlleranno poi se il numero del tagliando è lo stesso di quello annotato prima della consegna della scheda all’elettore. Confermata ’l’autenticità’ della scheda, il presidente del seggio l’inserirà nell’urna. Attenzione poi ad entrare nella cabina elettorale con il telefonino: a tal proposito il Viminale è stato molto preciso, “Il telefono cellulare deve essere consegnato ai componenti del seggio prima di entrare nella cabina elettorale. Per i trasgressori sono previste multe salatissime, fino a mille euro. Al fine di assicurare la libertà e segretezza della espressione del voto, la legge fa divieto di introdurre all’interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini. Chiunque contravviene a questo divieto è punito con l’arresto da tre a sei mesi e con l’ammenda da 300 a 1.000 euro”. Nel dettaglio del voto, la scheda rosa è destinata all’elezione della Camera (possono votare i cittadini che hanno compiuto 18 anni) mentre, per l’elezione del Senato (possibile per quanti hanno compiuto 25 anni), la scheda è gialla. Quest’anno, per la prima volta all’interno della scheda è inserito un tagliando antifrode. All’interno di un rettangolo, ogni scheda indica il nome e il cognome del candidato nel collegio uninominale mentre, negli spazi sottostanti, sono invece riportati il simbolo della lista o delle liste, collegate al candidato uninominale, con a fianco i nomi e i cognomi dei candidati (da un minimo di 2 a un massimo di 4) nel collegio plurinominale, secondo il rispettivo ordine di presentazione. Inmolti continuano a domandarsi: ma come funziona il Rosatellum’. Questa nuova legge prevede un sistema elettorale misto sia alla Camera sia al Senato: un terzo dei seggi è assegnato con il sistema maggioritario e due terzi con il sistema proporzionale. Con il sistema maggioritario, in ciascun collegio viene eletto un solo candidato: quello che ottiene più voti. Con il sistema proporzionale invece, a ciascuna lista o coalizione di liste sono assegnati i seggi in proporzione ai voti ottenuti, calcolati a livello nazionale e poi redistribuiti nelle singole circoscrizioni territoriali. Ogni candidato che concorre con sistema maggioritario è identificato sulla scheda elettorale perché il suo nome è scritto dentro un rettangolo che non presenta simboli ed è collocato in alto rispetto alla lista o alle liste collegate. Ogni lista o coalizione di liste è collegata a un solo candidato. Con il sistema maggioritario sono assegnati 232 seggi alla Camera, e 116 seggi al Senato. L’assegnazione dei restanti seggi del territorio nazionale (386 alla Camera e 193 al Senato) avviene con il metodo proporzionale in collegi plurinominali. Lo scrutinio avrà poi inizio al termine delle operazioni di voto, iniziando dallo spoglio delle schede per l’elezione del Senato. Gli scrutini per le elezioni regionali, inizieranno invece lunedì 5 marzo dalle ore 14. Nel corso della gornata di domenica, il ministero dell’Interno comunicherà i dati ufficiali relativi all’affluenza (di chi si è recato alle urne) per la Camera in tre diverse fasce orarie: alle ore 12, 19 e 23 mentre, per il Senato, solamente alle 23, orario di chiusura dei seggi elettorali.
    M.