Scorrendo sui suoi profili social o tra quelli dei compagni argentini non è raro vedere De Rossi intento a tifare Boca con la maglia gialloblù. Una passione nata a distanza e coltivata nel tempo, figlia dello stesso spirito che accomuna il centrocampista e la squadra argentina, che ha fatto da sempre del furore agonistico il suo tratto distintivo.
Per questo dopo l’addio alla Roma è arrivata immediata la chiamata di Burdisso, ex compagno di De Rossi in giallorosso e attualmente direttore sportivo del Boca Juniors. L’offerta è apparsa da subito allettante, ma i pensieri che affollavano la testa di DDR hanno spinto il centrocampista a rimandare la risposta definitiva.
De Rossi, il ‘sì’ al Boca Juniors e un futuro in panchina
Una vacanza con la moglie lontano da Roma per pensare al possibile futuro. Tanti gli scenari possibili: continuare a giocare, iniziare a studiare per diventare allenatore o tornare a casa, alla Roma da dirigente. Nel frattempo è arrivata la chiamata della Fiorentina che sembrava aver messo in discussione tutto. De Rossi si era convinto a continuare in Italia, poi ci ha ripensato.
Un passo indietro per riflettere al meglio, per capire come chiudere in bellezza la sua carriera. Da lì è nato il pensiero che sembra ora aver scritto il futuro di De Rossi: “Non posso smettere senza aver mai giocato al Boca Juniors”, ha confidato alle persone vicine. Una convinzione che lo ha spinto ad accettare la proposta del club argentino.
Un anno di contratto a 500mila euro, con la libertà di lasciare nel caso in cui ad inizio 2020 iniziassero i corsi da allenatore a Coverciano. Il romanticismo alla fine ha vinto su tutto: De Rossi ha scelto il Boca, la squadra che dopo la Roma più lo ha rappresentato nel suo modo di essere e giocare. Nel giro di poche ore sarà in Argentina per firmare il contratto, poi finirà la carriera da calciatore con la maglia degli Xeneises.