(Adnkronos) – “Credo sia irrecuperabile perché ha una tale consapevolezza di sé che non vede limiti alla sua arroganza”. Ciriaco De Mita aveva chiuso così, nel 2016 sul Tg La7, il confronto tv con Matteo Renzi sul referendum costituzionale, segnando in qualche modo punto partita e incontro in una delle ultime apparizioni televisive.
Un botta e risposta vivacissimo per quella che sarebbe stata l’ultima battaglia politica (vinta) del leone Dc, in cui l’allora presidente del Consiglio e promotore del referendum, pur non risparmiando stilettate, non era riuscito ad avere l’ultima parola.
Diversi gli scambi accesi tra i due durante il dibattito: “Presidente io non ho esperienza parlamentare”, stava dicendo Renzi in quella che voleva essere la premessa di un ragionamento ma De Mita era andato subito in contropiede: “Si vede, si vede”. Il Rottamatore aveva incassato ma non era stato tenero poco dopo quando al leader Dc che sosteneva che “quando la politica è mestiere deve essere breve, quando la politica è pensiero può essere finché una persona è viva”, aveva replicato duro: “L’idea che sia pensiero la politica tua che cambi partito quando ti levano un seggio nel 2008, perché Veltroni non ti da quel posto…”. Un colpo che l’ex leader Dc aveva definito con sdegno “una volgarità che non mi aspettavo soprattutto se detta da chi in politica le ha inventate tutte” e nonostante la reazione forse anche un po’ dispiaciuta di Renzi (“ma non ti puoi arrabbiare”) aveva rincarato: “Tu non hai il diritto di parlare di moralità della politica”. Da lì era stato un susseguirsi di affondi: “Hai fatto un partito in cui parli da solo, le tue relazioni in direzione andrebbero pubblicate per vedere la politica a che cosa si è ridotta”, aveva proseguito De Mita e giù critiche anche sulla natura stessa del Partito democratico allora guidato da Renzi.
Il leader di Iv era stato nuovamente zittito quando sulle parole “presidente capisco la tua rabbia” De Mita era intervenuto a gamba tesa: “Non ho rabbia, io ho pietà”.