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De Luca: “Non ho firmato accordi col governo. Ci stiamo organizzando bene ed in autonomia”

“Mi dicono, ho sentito ieri le dichiarazioni del presidente del Consiglio, dal 3 giugno liberi tutti. Io non lo so cosa succederà il 3 giugno, io cercherò di ragionare il 2 giugno per sapere qual è la situazione epidemiologica. Che significa liberi tutti? Se il contagio viene contenuto va bene, ma se abbiamo ancora livelli elevati di contagio che significa liberi tutti?”.

All’indomani dei ‘vari’ annunci che il premier ha dato agli italiani in diretta tv, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca ha da dire la sua e, come suo costume, lo fa senza peli sulla lingua.

De Luca: “La Campania non ha firmato accordi”

“Voglio correggere un’informazione che è girata in queste ore sugli organi d’informazione sull’accordo raggiunto tra Regioni e Stato – tiene subito a precisare il presidente – la Campania non è d’accordo, non ha firmato nessun accordo. Io ritengo che su alcune norme di sicurezza generale debba pronunciarsi il Ministero della Salute. Poi – rimarca – è chiaro che è necessaria una flessibilità regionale, ma sulle norme fondamentali non è possibile che il Ministero della Salute e il Governo scarichino opportunisticamente le decisioni sulle Regioni, questo non è accettabile“.

De Luca: “Riaperture? Io vedo solo tanta confusione”

Riguardo al tema delle riaperture De Luca denuncia che “C’è un clima di confusione in Italia, basti pensare che siamo a domenica pomeriggio e dovremmo riaprire lunedì mattina, così hanno comunicato all’Italia. Voglio chiarire che noi non apriamo lunedì mattina né i ristoranti, né i pub, né altro, per serietà. Abbiamo deciso di avere un’interlocuzione con le categorie economiche – annuncia quindi i governatore – per prepararli alla sanificazione, a procurarsi dei pannelli di divisione tra cliente e cliente e per agevolare l’apertura anche di piccoli ristoranti”.

De Luca: “La Campania ha retto l’onda d’urto”

Poi, non senza orgoglio, il presidente campano tiene a sottolineare che La Campania ha dato una prova straordinaria di efficienza e concretezza amministrativa e nessuno in Italia si sarebbe aspettato che la Campania reggesse come ha retto l’onda d’urto dell’epidemia. Questo è accaduto perché abbiamo fatto 2 anni di lavoro straordinario, essendoci liberati dei commissari esterni, abbiamo preparato pronto soccorsi, rete dell’emergenza che non c’era, abbiamo fatto in tempo ad assumere 800 infermieri 2 mesi prima che scattasse la vicenda dell’epidemia e, soprattutto, abbiamo preso all’inizio del contagio delle decisioni anticipate rispetto al Governo nazionale, in qualche caso di 15 giorni“.

De Luca: “Abbiamo saputo prevenire un’ecatombe”

Questo perché, aggiunge ancora il governatore, “è partita da una consapevolezza: è la regione più difficile d’Italia perché abbiamo la più alta densità abitativa d’Italia, nell’area metropolitana di Napoli e nella fascia costiera la più alta d’Europa. Se perdiamo il controllo del contagio in Campania viene un’ecatombe, questo è il motivo per cui abbiamo fatto quello che abbiamo fatto. Oggi – rimarca quindi De Luca – abbiamo il tasso più basso di decessi per coronavirus in relazione alla popolazione, abbiamo il tasso più basso di positivi in relazione alla popolazione e un tasso molto basso di morti per la percentuale di persone contagiate. Credo che siano risultati importanti che vanno a merito delle migliaia di persone del sistema sanitario e dei nostri concittadini”.

De Luca: “Dal Fondo sanitario riceviamo gli spiccioli”

Oltretutto, precisa giustamente il governatore campano, ”La Campania è la Regione d’Italia che ha meno risorse fra tutte le Regioni nel fondo sanitario nazionale. Non tutti sanno che la Campania riceve pro capite ogni anno 45 euro in meno rispetto a un cittadino del Veneto, 40 euro in meno della Lombardia, 60 euro in meno rispetto all’Emilia Romagna, 30 euro in meno rispetto al Lazio. La Campania viene rapinata ogni anno di 300 milioni di euro dallo Stato centrale“. Non a caso, aggiunge, per quel che riguarda i tamponi, “la Campania ha ricevuto da Consip un quarto dei tamponi arrivati in Veneto e un terzo di quelli arrivati nel resto d’Italia. In queste condizioni, produrre i risultati raggiunti dalla Campania è stato un risultato straordinario”.

De Luca: “Abbiamo aiutato subito le 103mila imprese”

Sotto l’aspetto economico, nel territorio da lui presieduto vi sono decine di migliaia di piccole imprese che rappresentano il tessuto produtivo: “Abbiamo approvato in Campania un Piano economico-sociale che vale un miliardo e che veramente ci inorgoglisce. Abbiamo deciso di dare a 104mila piccole imprese 2mila euro di contributo a fondo perduto, il Piano lo abbiamo approvato 3 settimane fa e i soldi sono già arrivati agli imprenditori“.

De Luca: “Aiuteremo tutti, anche i pensionati”

Ma non solo aggiunge ancora De Luca, ”Diamo mille euro agli autonomi e ai professionisti – ha aggiunto De Luca – ed entro la prossima settimana completiamo i mandati di pagamento per altri 70mila professioni. Diamo 2mila euro ai tassisti e agli autisti di Ncc che sono stati penalizzati, e soprattutto abbiamo deciso di fare un’operazione di cui siamo orgogliosi, cioè aumentiamo le pensioni al minimo a mille euro per i mesi di maggio e giugno“. Cosa non da poco, fa infine notare il governatore, perché si tratta di “un’operazione di grande valore sociale ma anche ideale, perché un Paese che si consente ancora di avere pensioni di 450 euro non è un paese civile”.

“Ora puntiamo sulle nostre bellezze, sul turismo”

Ora è tempo di ripartire e, almeno in questo, la Campania è delle regioni maggiormente visitate dai turisti, basta solo citate Napoli, Pompei e la Costiera: “Stiamo preparando una bella campagna di promozione turistica, questa volta cercheremo di utilizzare il fatto che non abbiamo una regione rovinata dal punto di vista della pandemia. Sfrutteremo anche le nostre bellezze, cercheremo di giocarcela anche dal punto di vista turistico”.

Max