Non solo screening, mammografie e diagnosi precoce. “La prevenzione del tumore al seno deve tenere anche conto di altri aspetti, che riguardano l’impostazione di uno stile di vita sano e, quindi, la necessità di effettuare attività fisica, non aumentare di peso, mantenersi in forma, seguire una dieta varia”. Così Filippo de Braud, professore ordinario presso l’Università degli Studi di Milano e Direttore di Dipartimento della Divisione di Oncologia medica ed Emato-Oncologia presso l’Istituto nazionale tumori, in un’intervista pubblicata sul sito di Alleati per la Salute (www.alleatiperlasalute.it), il portale dedicato all’informazione medico-scientifica realizzato da Novartis, sottolinea l’importanza della prevenzione del tumore al seno tra screening e adozione di uno stile di vita sano.
Attenzione quindi all’alimentazione, ma “senza eccessive rigidità – precisa de Braud – che rischiano di innescare fenomeni di brusche oscillazioni di peso negative per il metabolismo”. La raccomandazione è di limitare il consumo di cibo spazzatura, condimenti eccessivi, cibi molto grassi e calorici e favorire, per esempio, la verdura e la cottura al vapore. La parola d’ordine è, comunque, equilibrio, che deve portare ad adottare queste indicazioni con regolarità, imparando a preparare il cibo in maniera salutare e, allo stesso tempo, senza rinunciare al piacere del mangiare. Indicazioni che valgono anche per le pazienti affette da tumore al seno, che devono far fronte alle difficoltà che la malattia comporta e, di conseguenza, agli effetti collaterali delle terapie. Anche in questo caso, secondo l’oncologo è importante “essere regolari, ma anche flessibili”, adattando quindi la dieta alle esigenze specifiche del momento e scegliendo, sempre nell’ambito di una dieta sana, gli alimenti che fanno stare meglio.
L’aspetto del benessere della paziente è essenziale, all’interno di un quadro della patologia molto cambiato negli ultimi anni. “La sopravvivenza a 5 anni nelle donne che hanno sviluppato una diagnosi di cancro – sottolinea de Braud – è sopra il 60%, vicino al 65%, anche nelle forme avanzate, quindi la grande maggioranza vive almeno 5 anni, e questo è merito, soprattutto, della continua innovazione terapeutica nel tumore alla mammella, che è la malattia che ha maggiori opzioni di cura in assoluto, rispetto a tutte le altre”. A godere di questi miglioramenti sono state in particolar modo le pazienti affette tumore allo stadio avanzato, per le quali le nuove cure “hanno ottenuto dei risultati che non avevamo mai visto – evidenzia l’esperto – più del 50% di queste persone hanno la possibilità di curarsi per anni, prima di dover cambiare cura, che è quello che succede quando qualcuno ha una patologia cronica”. Grazie anche allo studio delle alterazioni a livello genetico, prosegue de Braud, “il futuro ci riserverà risultati ancora migliori”.
Il processo di cronicizzazione del tumore al seno avanzato comporta un cambiamento di prospettiva e un’attenzione nuova alla qualità della vita della paziente, che deve comprendere un prendersi cura di sé che vada oltre all’aspetto prettamente legato ai trattamenti per coinvolgere gli ambiti dell’alimentazione, come già visto, ma anche della cura del proprio aspetto, della realizzazione personale e del raggiungimento di un rinnovato equilibrio psicofisico. A conferma di ciò, de Braud ricorda che “si curano persone, non malattie”, evidenziando che all’interno del percorso terapeutico va tenuto conto di tutto quello che fa parte della vita della paziente, come il lavoro, gli affetti, i momenti di svago e di socializzazione. “Verso questa direzione – conclude l’oncologo – agiscono anche le campagne di informazione, che devono avere l’obiettivo di educare le persone a convivere meglio con la propria malattia e con se stessi”.
Il progetto ‘E’ tempo di vita’, promosso da Novartis Italia e realizzato in collaborazione con Salute Donna Onlus, intende proprio rivolgersi alle donne affette da tumore al seno avanzato con un messaggio di fiducia che assume, in questa nuova edizione, diverse connotazioni. Da un lato, infatti, dopo i ritardi causati dalla pandemia è il momento di riprendere a curarsi, sfruttando le nuove opzioni terapeutiche per guadagnare anni di vita. Dall’altro il tempo ottenuto deve essere pieno, soddisfacente e di qualità. Tra le varie iniziative, viene proposta una serie di lezioni online, condotte da influencer ed esperti, per aiutare le pazienti, attraverso ricette, esercizi di yoga e giochi creativi, a trascorrere quotidianamente momenti di benessere.
L’intervento dell’esperto è disponibile su: https://www.alleatiperlasalute.it/benessere-donna/tumore-al-seno-la-persona-prima-di-tutto.