E’ di nuovo muro contro muro sul ddl Zan, oggi in Aula e a rischio stop. Ieri a nulla è valso l’intervento del segretario dem, Enrico Letta – che aveva nelle scorse ore aperto a ipotesi di modifica -, con il barometro della giornata che volgeva subito a tempesta: toni accesi al tavolo della maggioranza convocato dal leghista Ostellari, tavolo poi sospeso e mai ripreso.
Da dentro si era fatto sentire il presidente dei leghisti di Palazzo Madama, Massimiliano Romeo, che chiedeva di rinviare tutto di una settimana evitando di portare oggi in Aula il testo della legge di contrasto all’omotransfobia a prima firma Zan. “Vi prendete una grave responsabilità. Rinviamo tutto di una settimana”, lo si è sentito dire a porte chiuse, rivolto al Pd al tavolo con Fi e Iv, mentre restavano fuori M5S e Leu contrari alla richiesta di sospensiva della discussione sugli emendamenti al ddl fatta da Fdi, ma anche dalla Lega. La cosiddetta tagliola, il voto sul non passaggio all’esame degli articoli della legge, che oggi potrebbe chiudere la strada per approvare il ddl.
Nel frattempo il Pd, al tavolo con Simona Malpezzi, capogruppo al Senato e Franco Mirabelli, prendeva tempo e si consultava con pentastellati e Leu sullo slittamento, chiedendo però alle forze di centrodestra di governo – Lega e Fi – di valutare il ritiro della ‘tagliola’. Cosa che non è avvenuta: in tarda serata, passando per una capigruppo dove i renziani per bocca del capogruppo Davide Faraone si sono fatti carico di ulteriore mediazione, si è registrata la rottura definitiva. “Ognuno si prenderà le sue responsabilità”, commentavano in coro Massimiliano Romeo e Simona Malpezzi, dopo essersi accusati a vicenda per la mancata intesa.
“La ‘tagliola’ resta, certo che resta, e poi ci sarà la richiesta del voto segreto”, aggiungeva Romeo, che ricordava come “la Lega aveva dato disponibilità a cercare una mediazione sul testo del provvedimento, ma ci hanno detto di no”. Come previsto il testo oggi sarà in Aula, dalle 9.30. A votare a favore della ‘tagliola’, in maggioranza, anche Fi. Un rebus che si risolverà con un probabile voto segreto, nella giornata decisiva per il ddl Zan. Che arriva in Aula e potrebbe essere spedito definitivamente su un binario morto.
(di Francesco Saita)