“I renziani hanno indebolito il ddl Zan prima ancora del voto sulla ‘tagliola’ nell’aula del Senato”. Simona Malpezzi, la capogruppo del Pd, al Senato fa un bilancio dopo la sconfitta sul ddl Zan: “Si riparte – dice intervistata da Repubblica -. Non abbandoniamo la battaglia sui diritti”, assicura. Poi rivendica il percorso: “La strada intrapresa è stata l’unica possibile: la fermezza dell’inizio ci ha consentito di calendarizzare il testo Zan prima in commissione, dove era sepolto, poi di liberarlo dal numero di audizioni e quindi di portarlo finalmente in aula dove non sarebbe mai arrivato. Non c’era da parte del centrodestra alcuna volontà di approvare una legge contro l’omotransfobia, tanto che si sono opposti a questi passaggi”. “Il Pd – ricorda – ha quindi aperto al confronto, ma è parso evidente che le destre non avrebbero mediato. Le immagini di esultanza sguaiata e scomposta, dopo il voto di mercoledì, hanno dimostrato che non avevano alcuna intenzione di dare al Paese una legge contro i crimini d’odio.
Poi sul tema dei franchi tiratori dice: “In un voto segreto nessuno può permettersi di fare insinuazioni. Ma ho grande fiducia nel gruppo parlamentare che ho l’onore di guidare. Siamo stati tutti compatti. Quindi no, nessun franco tiratore nel Pd perché tutti i passaggi sono stati concordati con il segretario e con il gruppo”. “Il segretario Letta dice che si è rotta la fiducia con il partito di Renzi? È stato molto brutto ascoltare gli interventi in aula dei senatori di Italia Viva. È stato brutto leggere i loro comunicati precedenti e successivi al voto sulla ‘tagliola’”.
“Mi spiace che al Senato i renziani abbiano cambiato idea. È da lì che il ddl Zan ha cominciato a indebolirsi, molto prima del voto dell’aula”. “Finito il centrosinistra di Pd-M5S, Iv e Leu, la maggioranza del Conte 2? La maggioranza del Conte 2 è finita con quel governo. Da mesi siamo impegnati nella costruzione di un campo largo di centrosinistra”, conclude Malpezzi.