“Sono un cattolico fervente e ho una grande ammirazione per il Santo Padre, che ho avuto la fortuna di poter incontrare in una udienza privata a Torino, lo dico quindi con totale rispetto ma provo sempre un po’ di difficoltà quando il Vaticano entra negli affari politici italiani. C’è una separazione tra Stato e Chiesa e mi auguro che il Governo non si lasci influenzare”. Così all’Adnkronos Emanuele Filiberto di Savoia, dopo che il Vaticano ha inviato una nota informale all’ambasciata italiana presso la Santa Sede chiedendo di rimodulare il ddl Zan in quanto violerebbe il Concordato. “Certo – precisa – il Vaticano è libero di esprimere le sue preoccupazioni ma in nessun modo può influire sulla vita politica italiana, così come, del resto, lo Stato non può inserirsi nella vita e negli affari della Chiesa”.
Emanuele Filiberto di Savoia non cita direttamente il ddl Zan ma ritiene che siano “necessarie azioni concrete, perché sono sempre più intollerabili le discriminazioni, gli atti di bullismo e la violenza cui ancora oggi assistiamo. Vorrei che al più presto venisse fatto qualcosa per arginarle, e non mi riferisco solo alle discriminazioni contro la comunità Lgbt. Siamo un Paese aperto che deve guardare verso il futuro con maggiore accoglienza”.