(Adnkronos) – E’ stato individuato il presunto responsabile dell’investimento del ciclista Davide Rebellin, travolto e ucciso da un tir durante un allenamento in bici da corsa lungo la strada regionale 11 in direzione di Montebello Vicentino. Dopo il primo intervento dei carabinieri della stazione di Montebello Vicentino, le indagini, con il coordinamento della procura di Vicenza, sono state svolte dai militari dal Reparto Operativo – Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Vicenza.
Come fa sapere in una nota il procuratore Lino Giorgio Bruno, si è risaliti al veicolo, di targa tedesca, grazie alle riprese del sistema di videosorveglianza in prossimità di un esercizio pubblico. Testimoni hanno anche raccontato che l’uomo, dopo l’incidente, era sceso dal mezzo e si era avvicinato alla vittima per poi tornare subito dopo a bordo dell’autoarticolato ed allontanarsi. Il conducente, fa sapere la procura, è stato anche fotografato dai presenti. Dagli accertamenti, svolti in collaborazione anche con l’Agenzia delle Entrate ed il Centro di cooperazione delle Polizia di Italia, Austria e Slovenia di Thorl-Maglern, è emerso che il mezzo era di proprietà di un’impresa di spedizioni tedesca.
Il conducente del mezzo è stato identificato in un sessantaduenne tedesco nei confronti del quale si procede ora per omicidio stradale e fuga del conducente in caso di omicidio stradale. La procura fa sapere che nel 2014 al conducente era stata ritirata la patente dalla polizia stradale di Chieti per guida in stato di ebbrezza e che nel 2001 aveva patteggiato una pena al tribunale di Foggia per violazione dell’obbligo di fermarsi in caso di incidente con danno alle persone. Pena poi estinta per decorso del tempo.
“Le ininterrotte ricerche e la serrata attività di indagine, condotta sotto la guida della locale Procura della Repubblica, hanno consentito ai Carabinieri di Vicenza – ha sottolineato il Colonnello Giuseppe Moscati – di dare un volto e un nome al conducente del mezzo pesante, che ha travolto e ucciso Davide Rebellin. Nelle immediatezze del fatto, è stato attivato uno strutturato e capillare sistema di ricerche sia sul campo – attraverso il coordinamento di tutte le centrali operative e i Carabinieri sul territorio, in sinergia con le altre forze dell’ordine – sia, una volta acclarata l’origine del sospettato, all’estero, mediante i canali Interpol, di cooperazione internazionale. Da qui ne è derivata una minuziosa ricostruzione dei successivi spostamenti del cittadino tedesco, in viaggio verso il paese di origine. Non sappiamo se ciò basterà ad alleviare il dolore che sta attraversando la comunità locale e italiana tutta, ma rivolgo il ringraziamento a tutti coloro i quali, dalle Istituzioni alla gente comune, hanno sostenuto i Carabinieri nelle ricerche, supportandoli alla veloce individuazione ed identificazione dell’indagato”..