È opinione comune e diffusa, a ragione, affidare la paternità della lingua italiana per come la intendiamo oggi a Dante Alighieri, il Sommo Poeta. Simbolo dell’Italia unita nella lingua e nella cultura. Oggi mercoledì 25 marzo è il primo Dantedì, il primo giorno di celebrazione del padre della Divina Commedia, una delle opere più importanti dell’immortale poeta.
Il consiglio dei ministri italiano ha istituito la giornata dedicata a Dante Alighieri a partire da quest’anno, in vista del 2021, quando di celebreranno i 700 anni dalla morte del poeta. Un giorno speciale per cui erano previste diverse manifestazioni che a causa dell’emergenza coronavirus sono state ovviamente annullate. Ma il Dantedì non si ferma, anche se a distanza e in digitale il Sommo Poeta verrà celebrato.
Oggi 25 marzo si celebra il Dantedì, ma perché proprio in questa data? Gli studiosi attraverso lo studio dei riferimenti temporali disseminati all’interno della Divina Commedia hanno fissato al 25 marzo l’inizio del viaggio ultraterreno di Dante Alighieri attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso. E proprio da oggi a mezzogiorno inizia la celebrazione del poeta.
A partire dalle 12 gli studenti leggeranno vari versi della Divina Commedia nel corso delle lezioni a distanza. Può farlo chiunque abbia voglia di riscoprire Dante, che oggi verrà ricordato anche dalla Rai attraverso la riproposizione di alcune pillole sul Sommo poeta che verranno messe in onda su tutte e tre le reti.
È previsto inoltre un flash mob interamente dedicato a Dante Alighieri. La società Dante Alighieri, infatti, ha invitato tutti a leggere sul proprio balcone di casa alcuni versi del Canto in cui Paolo e Francesca dimostrano che l’amore può tutto, su ogni cosa. Un messaggio di speranza da cogliere in questo periodo complicato. Queste le terzine in questione:
Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.