ATTUALITÀ

DANTE IPERMODERNO Illustrazioni dantesche nel mondo 1983-2021

L’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado, di Atene, di Praga, di Mosca, di Madrid, di Londra e di New York, da aprile 2021 al febbraio 2022 presentano “Illustrazioni dantesche nel mondo 1983-2021” di Giorgio Bacci: è la mostra allestita su Dante Alighieri e modernità

Illustrazioni dantesche nel mondo 1983-2021, destinata agli Istituti Italiani di Cultura all’Estero, che ho avuto il piacere di curare con la collaborazione di Alberto Casadei, Marcello Ciccuto, Ilaria Tontardini ed Emilio Varrà, presenta al pubblico una selezione di 83 illustrazioni dedicate alla Divina commedia di alcuni tra i più importanti artisti e illustratori contemporanei, ognuno contraddistinto da una tecnica e uno stile particolari.Ad aprire il percorso sono le 9 serigrafie di Tom Phillips, realizzate a seguito della strepitosa edizione dell’Inferno del 1983, identificative di un approccio tipicamente postmoderno in cui le fonti visive spaziano da Van Gogh a Jasper Johns, impiegando il testo dantesco come privilegiato sentiero di accesso a creazioni attentamente calibrate. Successivamente il visitatore incontrerà le stampe in alta qualità degli originali realizzati intorno agli anni Duemila con la tempera all’uovo di Monika Beisner, che si rifà alla tradizione dell’illustrazione dantesca, in particolare alle straordinarie miniature di Giovanni di Paolo. Nel 2012 escono due volumi “infernali”. Paolo Barbieri tratteggia, passando dalla china dei disegni preparatori al digitale dell’opera finita, un mondo fantasy con paesaggi inquietanti e dark, ricchi di particolari, che diventano set cinematografici che leggono Dante attraverso i film fantastici della contemporaneità. Emiliano Ponzi trasporta definitivamente l’Inferno nell’attualità, con scenari piatti che evocano la dimensione superficiale delle soluzioni pop, portando a riflettere sui valori formali delle singole immagini e rendendo assoluti i peccati descritti da Dante. Chiudono il percorso espositivo gli acquerelli e le tecniche miste di Mimmo Paladino, che si pone di fronte al testo come ‘verificatore’, elaborando immagini sorprendenti. Un’opera aperta che nasce all’intersezione tra memoria personale e collettiva, sondando aspetti reconditi dell’immagine. La Divina commedia offre agli artisti svariate possibilità interpretative, tecniche e tematiche, permettendo di riflettere, attraverso la letteratura, anche e soprattutto sui mezzi dell’espressione artistica. Responsabile della grafica e dell’allestimento in mostra è ArtMedia Studio, mentre S.P.E.S. – Fondazione Memofonte è editrice del catalogo, disponibile sempre in doppia lingua (italiano e lingua del Paese ospitante la mostra)

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Di
Raffaele