“E’ una cosa lenta, che accade gradualmente e coinvolge molte più persone di quanto si possa immaginare. E’ tremendo, non ti fa vedere più niente. Ti isola completamente dal resto del mondo. Quando sei in quella ragnatela, fai fatica ad accettare l’aiuto degli altri. Deve scattare qualcosa, serve l’aiuto di familiari e specialisti ma deve scattare la forza di volontà. Ad un certo punto mi sono trovato avvolto in una ragnatela, volevo togliermi di mezzo. Volevo eliminarmi, non volevo più dare fastidio a nessuno“.
Come già accaduto in altre circostanze, ci ha anche scritto un libro, oggi Daniele Bossari è tornato a raccontare la sua durissima battaglia contro la depressione, nel salotto di Caterina Balivo.
“Avevo una vita perfetta, poi… quella ragnatela”
Un mal di vivere che lentamente lo ha avvolto, prima l’alcol, lo stordimento per non pensare, poi l’isolamento da tutto e da tutti: “Avevo una vita perfetta? Sì, ma ho capito di non poter piacere a tutti, questo ha cominciato a incrinare la mia fiducia. Gradualmente, nel corso di circa 6 anni, la situazione è cambiata – ha spiegato il conduttore – Ad un certo punto mi sono trovato avvolto in una ragnatela, volevo togliermi di mezzo. Volevo eliminarmi, non volevo più dare fastidio a nessuno. Sto attento alle parole che uso, ma ci si può ritrovare in quella condizione”. Parole terribili, che soltanto a sentirle pronunciare fanno venire i brividi…
Max