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Dall’embargo al grano, passando per lo sblocco dei porti, Draghi plaude al successo del Consiglio Europeo straordinario

Pensare che, almeno fino agli inizi dell’invasione russa in Ucraina, in molti rimproveravano il premier Draghi, reo di ‘parlare’ poco! Esattamente l’opposto di quanto avviene invece ora quando, ad ogni discorso od azione del capo del governo, ora seguono conferenze ed interviste varie.

Bruxelles, Draghi: “L’accordo è stato un successo, un embargo di circa il 90% del petrolio russo, giorni fa non sarebbe stato credibile”

Così poco fa, da Bruxelles, nell’ambito della conferenza stampa tenuta per riferire sul sesto pacchetto di sanzioni alla Russia, licenziato ieri sera dal Consiglio Europeo straordinario, il premier è tornato a ribadire che “L’accordo è stato un successo, perché immaginare di essere uniti su un embargo di circa il 90% del petrolio russo, fino a qualche giorno fa, non sarebbe stato credibile. È stato un successo completo“. Anche per ciò che concerne il cosiddetto ‘price cap’: “noi siamo stati accontentati, nelle conclusioni c’è un riferimento esplicito al tetto e ora la Commissione ha ricevuto il mandato per studiare la fattibilità del tetto e anche altre questioni”.

Bruxelles, Draghi: “Il momento massimo di impatto delle sanzioni adottate dall’Ue contro la Russia, sarà quest’estate”

Quindi, ha tenuto ad avvertire il presidente del Consiglio, “il momento massimo di impatto delle sanzioni adottate dall’Ue contro la Russia, sarà quest’estate, nel senso che avranno il loro impatto massimo da quest’estate in poi“. In ogni caso, ha assicurato ancora, “Le sanzioni su Mosca dureranno molto molto a lungo“.

Bruxelles, Draghi: “L’Italia non è penalizzata dall’embargo sul petrolio russo, per noi l’embargo è dalla fine dell’anno”

Poi, riguardo nello specifico il nostro Paese, il capo del governo ha voluto anche ‘rassicurare’ spiegando che “L’Italia non è penalizzata dall’embargo sul petrolio russo, per noi l’embargo è dalla fine dell’anno e siamo più o meno come gli altri. Germania e Polonia si sono impegnate entro fine di anno a non importare gas russo e il cancelliere tedesco Scholz ha spiegato con grande sincerità le difficoltà a interrompere il gas russo ed è stato compreso da tutti gli altri leader”.

Bruxelles, Draghi: “Si è tenuto conto della situazione specifica dell’Ungheria e della Repubblica Ceca”

Allo stesso modo, ha proseguito ancora Draghi, “Si è tenuto conto della situazione specifica dell’Ungheria e della Repubblica Ceca che non hanno accesso sul mare. Quindi se si interrompe il flusso di petrolio russo occorre essere sicuri che possano avere un’offerta petrolio da altri fronti. E’ stata trovata una soluzione attraverso la Croazia: loro avranno esenzione dall’embargo, per un certo periodo di tempo, in modo che si attrezzino per avere il petrolio dalla Croazia, dal Mare Adriatico e la questione è stata risolta“.

Bruxelles, Draghi: “E’ stato lungo ma il Consiglio Ue ha riaffermato l’unità d’azione dell’intera alleanza”

Certo, riconosce il premier, è stato un Consiglio europeo “un po’ lungo ma con risultati che ci vede abbastanza soddisfatti. Si è parlato di Ucraina, il Consiglio Ue ha riaffermato l’unità d’azione dell’intera alleanza, abbiamo ribadito come la Russia non debba poter vincere la guerra e come l’Ucraina sceglierà la pace che vuole, anche perché forzata non sarebbe sostenibile, posto sia possibile“.

Bruxelles, Draghi sullo sblocco dei porti: “Bisognerà sminare i porti, con la garanzia che poi la Russia non li attacchi”

Quindi, ‘forse’ raccogliendo l’ok da parte del ministro degli Esteri russo Lavrov, che dato la disponibilità della Russia a precedere allo sblocco dei porti, ma solo se gli ucraini provvederanno allo sminamento, Draghi ha affermato che appunto, ora “Bisognerà sminare i porti. Poi su chi ha messo le mine ognuno accusa l’altro, fatto sta che è pieno di mine. La Marina italiana può offrire un contributo in questo. Occorre che da parte russa ci sia il permesso alle navi di arrivare e che queste navi, come ha detto Putin nella telefonata che abbiamo fatto, trasportino cibo e non armi. Occorrerà immaginare una procedura. E poi la questione più complicata: la garanzia che chiede l’Ucraina che non ci siano attacchi una vota sminati i porti”.

Bruxelles, Draghi: “Useremo i treni, l’importante è fare presto, se i silos non saranno svuotati non ci sarà posto per il nuovo raccolto”

Entrando quindi nel tema export, che vede in primo piano la crisi del grano, il capo del governo assicura che “L’Ue sta però cercando di muoversi anche su un altro fronte, quello di organizzare trasporti di grano via ferrovia, una via più facile rispetto a quella di liberare i porti ma con una possibilità di trasporti più limitata. L’importante è fare presto: se i silos non saranno svuotati non ci sarà posto per il nuovo raccolto“.

Bruxelles, Draghi: “Vincere la battaglia della sicurezza alimentare per l’Africa è importante anche dal punto di vista strategico”

Questo perché. Ha tenuto a rimarcare, “Vincere la battaglia della sicurezza alimentare per l’Africa è importante anche dal punto di vista strategico. Molti Paesi africani non sono dalla nostra parte, come si è visto nel voto all’On” sulle sanzioni alla Russia. Quindi ciò che l’Alleanza vorrebbe fare è portarli dalla parte nostra. Ma se si perde la guerra alimentare questi Paesi, al di là delle colpe, si sentiranno traditi e mai verranno dalla nostra parte“.

Bruxelles, Draghi: “Salvini a Mosca? ’esecutivo è fermamente collocato nell’Ue e nel nostro rapporto storico transatlantico

Infine, tornando alla scena politica di casa nostra, continua a destare polemiche l’annuncio di Matteo Salvini, di volersi recare a Mosca per parlare personalmente con Putin, “Da quando si è formato il governo, e io sono stato chiarissimo su questo, l’esecutivo è fermamente collocato nell’Ue e nel nostro rapporto storico transatlantico. Si è sempre mosso in questo binario da quando ha iniziato la sua attività e continua a muoversi in questo senso. Questo è quanto“. Come dire: ‘non si muove foglia che l’Europa no voglia’.

E se provano a ‘stuzzicarlo’ a proposito di ‘un presunto’ incontro che il leghista avrebbe avuto con l’ambasciatore russo in Italia, Draghi evade elegantemente spiegando che “Mi hanno fatto una domanda al Copasir, in un’audizione circa un mese fa, io ho detto che non voglio entrare nei rapporti che queste persone di governo possono avere. L’importante è che siano trasparenti“.

Bruxelles, Draghi nega per il futuro un suo possibile coinvolgimento sia nazionale che internazionale: “No”

Infine, esauriti i temi fondamentali da chiarire, si torna allora al ‘solito’ tormentone che tanto intriga certa stampa: dopo il mandato è previsto un suo ruolo specifico nazionale od internazionale? Altrettanto scontata la risposta: “No”.

Max

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Max Tamanti