Come annunciato, domani andrà in scena il Cdm incentrato sula Manovra 2022. Nel pomeriggio, nell’ambito della Cabina di regia ‘preparatoria’, alla presenza di tutte forze di maggioranza – ed il premier Draghi – da parte del governo, tra le ‘varie’, il ministro Franco ha proposto una ‘sforbiciata’ al reddito di cittadinanza, l’istituzione di ‘Quota 102’ per il 2022, ed il ‘Bonus facciate’ anche per il 2022, ma al 60%.
Ma entriamo con dovizia di particolari nel merito delle proposte:
“C’è ancora da lavorare” ha da subito premesso il M5s, ideatore e tenace sostenitore della proposta, lasciando intendere che qualsiasi modifica sarebbe stata accettata purché non snaturandone il senso: aiutare quanti in reale difficoltà economica. Ed in effetti in questo senso le ‘modifiche’ prevedono maggiori controlli e, per quanti rifiutano la seconda proposta di lavoro, scatta subito una riduzione dell’assegno mensile. Dunque, forse più che una modifica, alla luce di quanto accaduto sino ad oggi possiamo parlare quasi di una ‘miglioria’. Tanto è che lo stesso Stefano Patuanelli (capodelegazione M5S), presente all’incontro, ha condiviso tali novità: “sì, lo spirito delle modifiche è quello giusto. Ma il Movimento si riserva di valutarne l’equilibrio complessivo”.
Sul fronte della riforma delle pensioni, si parla – per un anno – di ‘Quota 102’, supportata da un fondo creato ad hoc, per ‘accompagnare’ quanti verrebbero penalizzati dai nuovi requisiti.
Dal canto suo il Pd, sia sulle pensioni che sul fisco, vorrebbe invece proseguire col dialogo con le parti sociali. E’ stato lo stesso ministro Speranza a suggerirlo, spiegando che “Mai come oggi al Paese serve unità. Dobbiamo continuare a dialogare con i sindacati e le forze sociali”.
In tutto ciò va poi considerata la posizione dei sindacati che, come rimarcato da Landini (Cgil), ”Questo è il momento di risolvere i problemi che le persone hanno e di pensare al futuro del paese. Noi al Governo abbiamo chiesto di cambiare parti della manovra e di aprire un serio confronto con noi. Se non lo farà, valuteremo insieme a Cisl e Uil quali sono le iniziative più opportune per portare a casa risultati per il paese, per le persone che rappresentiamo“.
Inoltre, c’è anche da tener presente la proposta avanzata dalla Lega, la cosiddetta ‘Quota 41’ per il 2022, per cercare di mediare con il resto del governo circa un accordo sul fronte pensioni. Il meccanismo, ricalcando lo schema della ‘100’, mira ad abbinare ai 62 anni di età, 41 anni di contributi, un quota 103 che conserva comunque il metodo contributivo. A seguire, nel 2023, come spiegato dal responsabile del Lavoro per la Lega, Durigon, si prevede un anno in più d’età: 63+41, che diviene ‘Quota 104’.
Come premesso in apertura, si è lavorato anche sul ‘Bonus facciate’, che molto probabilmente potrebbe essere rinnovato anche per il 2022, ma con una ‘sforbiciata’ al 60%.
Altro tema affrontato – e confermato – nella cabina di regia, il Superbonus 110%, esteso anche alle abitazioni mono-familiari purché i proprietari non abbiano un Isee superiore ai 25mila euro.
Una conferma che il leader del M5s, Giuseppe Conte, ha commentato: ”Come avevamo chiesto la proroga del #Superbonus sarà estesa anche alle unità monofamiliari. La misura ideata dal Movimento 5 Stelle secondo le stime vale 12 miliardi di Pil e 150mila posti di lavoro l’anno. Significa crescita e sostenibilità“.
Da ricordare poi che nel Cdm di domani verrà dato spazio anche al ddl concorrenza, così come alla legge di bilancio.
E’ stato infine confermato ‘l’impianto del Documento programmatico di bilancio’ – con le relative voci di spesa – puntualmente inviato a Bruxelles. Tuttavia, ciò che in realtà sta tenendo tutti col fiato sospeso, è il nodo pensioni, al momento ancora in altomare…
Max