DALLE CARTE BOLLATE A UNA PETIZIONE PER CONVOCARE IL CONGRESSO PD: EMILIANO CONTRO RENZI: ‘NON RISPETTA LO STATUTO. AVVII IMMEDIATAMENTE LA PROCEDURA’

Paventando una scissione, Massimo D’Alema ha acceso la miccia ed ora internamente al Pd si teme una disastrosa deflagrazione. Ieri a gettare benzina sul fuoco, rispetto alla ‘visione renziana’, è stato Michele Emiliano il quale, incalzato dall’Annunziata ‘In mezz’ora’, ha puntato il dito contro l’ex premier, reo di “non rispettare le norme dello Statuto” e, oltretutto,  “non sta aprendo il congresso”. Una situazione per la quale, ha dichiarato il governatore della Puglia, “si può arrivare persino alle carte bollate” per indurre Renzi a convocare il congresso. E’ bene quindi, ha ammonito Emiliano, che il segretario si affretti “ad iniziare immediatamente la procedura”. Puntuale, ed ovviamente via twitter, è giunta oggi la replica di Orfini: “Mi auguro che l’Emiliano magistrato conosca la legge meglio di come l’Emiliano politico conosce lo statuto del suo partito”. A fare eco al presidente Pd, Lorenzo Guerini, che ha aggiunto: “L’unico che non rispetta lo Statuto è chi non lo legge. Il congresso – ha ricordato il vice segretario ad Emiliano – viene convocato dall’assemblea nazionale, non dal segretario e va fatto, secondo l’art. 5 dello Statuto del nostro partito, nel dicembre 2017″. A dare manforte al governatore della Puglia è stato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana che, nel corso di un’intervista rilasciata a ‘Controradio’, ha annunciato: “proporrò una petizione. Una petizione di poche righe, rivolta a elettori e iscritti, che vada alla direzione nazionale con la richiesta di convocazione di un congresso immediato”.

M.