Dalla Romagna a Roma, le Polizie contro i mestieri abuisivi

E’ partita dalla Bassa Romagna la lotta ai “mestieri abusivi”, ed ora interesserà tutto lo Stivale. Nel mirino delle associazioni di categoria (Cna e Confartigianato) e delle Polizie Locali chiunque eserciti mestieri e professioni a nero: dal giardiniere all’estetista, dal chirurgo plastico al meccanico. Le denunce presentate a Polizia Locale, Carabinieri e Guardia di Finanza permetteranno non solo d’accertare se chi lavora è titolare di partita Iva, ma anche di valutare (attraverso strutture regionali e locali preposte) se è in regola con l’aggiornamento obbligatorio per legge (è stato recepito da una normativa europea). Per le professioni collaboreranno con le polizie locali i vari ordini professionali. Invece per i mestieri sarà compito di Cna e Confartigianato collaborare ad appurare se migliaia di giardinieri, meccanici, carrozzieri, muratori, venditori ambulanti di derrate alimentari, contadini…avranno titolo o meno a svolgere l’attività per cui sono stati denunciati. Rammentiamo che, le nuove norme Ue sulla vendita ad dettaglio di alimenti mettono praticamente fuori legge chiunque venda liberamente prodotti della terra o d’allevamento: è il caso dei tantissimi agricoltori abusivi italiani che nei paesi optano per fare bancarella dinnanzi al proprio podere. Polizie Locali, Cna, Confartigianato e Confcommercio intendono sensibilizzare la collaborazione di Coldiretti, ritenendo l’agricoltura la più grande sacca d’abusivismo, a cui seguono i lavori domestici abusivi e l’autoriparazione abusiva.
Il “Corpo Unico della Polizia Municipale della Bassa Romagna” ha individuato diverse situazioni di lavoro artigianale svolte completamente in nero, attività fantasma, del tutto sconosciute al fisco e che operavano nel completo ed evidente disprezzo delle regole: l’esempio della Romagna è stato portato all’attenzione nazionale da Cna, che ora chiede un monitoraggio completo di tutti i lavori in Italia, in forza del fatto che oggi la Polizia Locale può intervenire per qualsivoglia forma di lavoro abusivo, e non solo per le tradizionali trasgressioni in campo edile.
Per Confartigianato e Cna “combattere l’abusivismo significa stare al fianco degli imprenditori che svolgono la loro attività nel rispetto delle regole, garantendo così anche i consumatori. Chi svolge attività abusiva non ha i requisiti minimi di professionalità, non esegue un lavoro a regola d’arte e mette a rischio la sicurezza e la salute dei cittadini, non paga le tasse, non versa contributi, non rispetta i contratti di lavoro né le leggi sull’ambiente, espone a rischi chi si avvale dei suoi servizi ed esercita una forma di concorrenza sleale nei confronti delle tante imprese che operano nella legalità, mettendo a rischio la loro sopravvivenza”. Cna e Confartigianato hanno ringraziato durante una manifestazione “la Prefettura di Ravenna per la sua azione di coordinamento e le forze dell’ordine presenti sul territorio, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato, che svolgono un’opera preziosissima di contrasto all’illegalità, dalla prevenzione dei reati d’abusivismo lavorativo”. Il monito di Cna è ormai “chi non ha titolo per lavorare non può lavorare”. Ora l’operazione “tolleranza zero con i mestieri abusivi” si sposta a Roma, dove il Sindaco Raggi ha garantito controlli a tappeto su locali, garage, terreni e capannoni: al riguardo si sta concentrando l’opera della Polizia di Roma Capitale. Di supporto alle imprese stopabusivismo@ra.cna.it e stopabusivismo@confartigianato.ra.it che sono i due indirizzi di posta elettronica messi a disposizione di imprenditori e cittadini per segnalare casi concreti di lavoro illegale. Va detto che a Roma nel campo rom di Boccea viene tutt’ora svolta la riparazione abusiva di autovetture, e che la Polizia di Roma Capitale è ormai pronta ad intervenire, e dopo le oltre cento segnalazioni fatte da meccanici e carrozzieri regolari indignati dai video su YouTube, che pubblicizzavano riparazioni a prezzi stracciati nel campo nomade.