DALLA LIBIA FRA MINACCE, RICATTI E RITI VOODOO: L’ODISSEA DELLE GIOVANI NIGERIANE COSTRETTE A PROSTITUIRSI

    Una vicenda criminosa, resa surreale da una componente ‘esoterica’ che, sconfinando nel becerume della credenza popolare, sottolinea però l’enorme divario culturale che caratterizza popolazioni inesorabilmente segnate dall’ignoranza (in senso di conoscenza). In questa ordinaria vicenda di povertà, ricatti ed illusioni, ancora una volta lo spietato cinismo di aguzzini pronti a tutto pur di realizzare denaro ‘facile’. Siamo a Trento dove, nell’ambito della lotta volta al traffico di esseri umani, gli agenti hanno arrestato, quattro nigeriani per tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, riduzione in schiavitù e immigrazione clandestina. In realtà l’operazione (definita ‘Justice’), ha radici lontane, risalendo alo scorso anno quando, attraverso il racconto di una giovane prostituta nigeriana, la polizia bolognese venne a conoscenza delle modalità di reclutamento delle giovani ragazze (tra i 18 e 30 anni) che, illuse da speranza di vita migliore, dai loro villaggi venivano introdotti all’infernale ‘viatico’ che, dalla Libia, le avrebbe poi condotte sui marciapiedi italiani e francesi. il viaggio verso l’Italia e infine lo sperato approdo in Francia. A rendere surreale la vicenda, il rito Voodoo al quale venivano sottoposte: una sorta di maledizione che le avrebbe perseguitate se avessero provato a ribellarsi. Private dei documenti (e minacciate di rifarsi sulle loro famiglie in caso di fuga), le giovani venivano trasferite sulle coste libiche dove, rinchiuse nei campi profughi nella città di Sebhrat o Tripoli, subivano oltretutto vessazioni e violenze. Quindi, divise, venivano imbarcate sui barconi e trasferite in Italia. Qui, , fermate e condotte nei centri di accoglienza, una volta uscite venivano instradate alla prostituzione dai lolro aguzzini. L’unico modo per loro di poter essere definitivamente ‘liberate dall’incantesimo’, il pagamento di 30mila euro, accumulato prostituendosi, dopo aver però versato a parte onerose percentuali. . , in modo che fossero vincolate al pagamento del debito, circa 30mila euro le spese per raggiungere l’Italia.
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