DAL PANE ALLA FRUTTA DALL’1 GENNAIO PAGHEREMO CIASCUN SACCHETTO NEI SUPERMERCATI

    Per chi fa la spesa dal primo gennaio arriva anche il costo aggiunto degli ’odiosi’ sacchetti biodegradabili che avvolgeranno ’singolarmente’ frutta, verdura, carne, pesce, affettati, e prodotti di panetteria. Le nuove buste andranno così a far lievitare – seppure di pochi centesimi – ciascuno degli alimenti acquistati. Uno scherzetto apparentemente insignificante che, se rapportato all’intero anno di spesa, finisce invece per rappresentare un peso non indifferente sul budget delle famiglie. Il sacchetto biodegradabile, che costerà dai 2 ai 10 centesimi, è furto delle nuove norme contenute nella legge di conversione del decreto legge Mezzogiorno, pensato per reprimere pratiche illegali – e soprattutto dannose – a danno dell’ambiente ed eludere definitivamente ’furbate’ sino ad oggi adottate da diversi distributori alimentari. La cosa ’curiosa’ è che al momento, tra quelli intervistati, 6 italiani su 10 (il 58%), si sono dichiarati favorevoli all’introduzione dei sacchetti in materiale biodegradabile e compostabile. Ma attenzione, l’opinione cambia davanti ai costi di ciascun sacchetto, tant’è che gli intervistati (ben il 71%), hanno palesato la convinzione che tale novità si tradurrà in un esborso economico. Soltanto uno su tre (il 29%) degli intervistati, si dichiara assolutamente contrario. Ad ogni modo gli ’irriducibili’ dovranno prestare molta attenzione alla novità in quanto, per chi trasgredisce le multe sono salate: si parla di sanzioni da 2.500 euro fino a 100.000 euro se la violazione del divieto riguarda ingenti quantitativi di borse di plastica oppure se il valore delle buste fuori legge è superiore al 10% del fatturato del trasgressore. Ora la domanda legittima che continuamo a porci: ma perché dobbiamo pagare buste e sacchetti con sopra il logo o la marca del market di turno, finendo addirittura – esibindola – per promuoverla?
    M.