Per dieci anni ha palleggiato in quattro metri quadrati contando i passi, perché all’interno dell’OPG non c’era altro da fare per mantenersi vivi. Fabrizio Maiello ha passato più della metà della sua vita tra carceri e manicomi criminali, ma dentro è cambiato. Ha una vita da film: doveva diventare un calciatore, un infortunio ha distrutto i suoi sogni e la sua vita è diventata un vortice di crimini.
Dentro ha conosciuto il boss della banda della Magliana Marcello Colafigli e durante un’uscita premio ha tentato di rapire Zola, per tornare poi sui suoi passi. Tornato in carcere ha fatto i conti con la paura e la solitudine, in quelle quattro mura l’ha salvato solo il calcio. Palleggiava e non pensava, il pallone è stato il suo migliore amico per tutta la durata della sua permanenza.
Fabrizio ora fa il giardiniere a Reggio Emilia, ha una vita normalissima. Lo ha salvato il calcio e la sua positività. Anche fuori ha sempre continuato a palleggiare, non ha mai smesso. Nemmeno durante questi giorni di quarantena, che anzi, lo hanno ispirato per mettersi in gioco con una nuova sfida: palleggiare con frutta e ortaggi.
Ha iniziato per gioco su Facebook, lo ha notato il giornalista Giuseppe Pino Leanza e insieme hanno pensato alla nascita del Fabrizio Football Food, un canale Youtube in cui il fenomenale palleggiatore Fabrizio si destreggia in numeri da fuoriclasse. Unire la cucina all’estro del calcio: questo l’obiettivo del Fabrizio Football Food, un’iniziativa per divertire e far pensare.
Perché ora Fabrizio palleggia per passare il tempo, ma questa reclusione in confronto a quello che ha passato è niente: “Non ho mai nemmeno avuto gli arresti domiciliari”, scherza. Dieci puntate, dieci piatti diversi e l’intento di tornare il prossimo anno. Una storia nella storia, quella da film di Fabrizio e quella della nuova iniziativa ‘FFF’.