Aveva nello stomaco ben 101 ovuli di cocaina per un peso totale di 1 chilo e 300 grammi. E’ stata fermata e arrestata dalla Guardia di Finanza all’aeroporto di Bologna una donna brasiliana che faceva da corriere della droga.
Dal Brasile con 101 ovuli di cocaina nello stomaco: arrestata all’aeroporto di Bologna
L’articolata operazione di polizia ha preso le mosse da una preliminare analisi di rischio condotta sulle liste dei passeggeri, effettuata dai militari del I Gruppo Bologna in servizio presso lo scalo aeroportuale felsineo, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sui cosiddetti voli a rischio.
Le indagini
Gli investigatori hanno ricostruito l’itinerario della donna di nazionalità brasiliana che, proveniente dall’aeroporto di San Paolo, sarebbe giunta a Bologna, via Parigi, per poi ripartire dopo pochi giorni. La brevità del soggiorno, soprattutto a fronte del lungo viaggio intrapreso, ha portato ad eseguire ulteriori accertamenti.
Una volta giunta all’aeroporto “G. Marconi” di Bologna, la viaggiatrice è stata sottoposta a controllo dai militari del Gruppo Operativo Antidroga (G.O.A.) del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Bologna.
Anomalie nel viaggio dal Brasile a Bologna
Troppe le anomalie in quel viaggio, come le incongruenti giustificazioni del viaggio (non meglio precisati motivi di turismo), l’assenza di un bagaglio da stiva, la prenotazione di un albergo in una zona assolutamente periferica e, soprattutto, l’evidente nervosismo della viaggiatrice.
Accertamenti in ospedale
Motivi che hanno portato ad approfondire gli accertamenti, richiedendo al magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Bologna, di disporre gli esami radiologici, eseguiti presso l’Ospedale “Sant’Orsola”.
All’esito degli accertamenti medici, è risultato che la donna brasiliana trasportava nello stomaco ben 101 corpi estranei di forma ovoidale con all’interno un totale di 1,343 kg di cocaina. Un quantitativo di droga che, immesso sul mercato, avrebbe consentito illeciti profitti per 150mila euro.
L’ovulatrice è stata tratta in arresto in flagranza di reato e associata presso la Casa Circondariale di Bologna, a disposizione dell’autorità giudiziaria.