“E’ un processo di osmosi. Fedez e Ghali in politica, Renzi e Salvini a fare i rapper. Ci guadagnerebbe sia la politica che il rap”. E’ l’ironico commento all’Adnkronos di Gene Gnocchi, che interviene così sulle ultime vicende e commenta la notizia che la società di Fedez ha registrato ieri il dominio fedezelezioni2023.it, inducendo molti a pensare ad un prossimo impegno del rapper sul fronte politico. Il comico non è l’unico ad essersi espresso sull’ipotesi della discesa in campo dell’artista. L’Adnkronos ha sentito diversi personaggi del mondo della politica, dello spettacolo e della cultura, che -tra ironia, endorsement e analisi sociologiche- appaiono divisi.
”In politica sentivamo la mancanza di uno come Fedez: dopo le stronz…e di Grillo e dei suoi mancava un titolare, così potrà fondare il Psi, Partito Stronz…e Italiane”’, dice all’Adnkronos Vittorio Sgarbi, che non appare particolarmente entusiasta dell’idea. “Qualora Fedez dovesse partecipare alle prossime elezioni del 2023 potrebbe giovarsi della polemica che ha avuto con la Rai in occasione del Concertone del Primo Maggio -spiega Mario Morcellini, direttore dell’Alta Scuola di Comunicazione Unitelma Sapienza- quando il rapper denunciò di essere stato censurato da Viale Mazzini. Che in ogni caso osserva che “tutti casi di confusione di generi tra informazione e intrattenimento, tra miti dello spettacolo e politica, non hanno mai dato, o portato, a risultati clamorosi”.
Più fiduciosa la collega Iva Zanicchi: “Credo che Fedez abbia tutto il diritto di provarci se questa è la sua aspirazione, perché la politica o la sia ama o la si detesta -dice l’Aquila di Ligonchio, alludendo alla sua esperienza in politica in prima persona- E lui con la sua grande popolarità, abbiamo visto cosa ha fatto con la Berti, può avere un grandissimo successo. Io credo che lo spettacolo sia più appagante di questi tempi, ma gli faccio il mio in bocca al lupo”.
“Nessuna preoccupazione per la politica italiana sulla discesa in campo di Fedez, siamo già pieni di cog…ni, uno più, uno meno…”, scherza Vittorio Feltri, che confessa però di avere “una certa simpatia per Fedez. Mi ha intervistato in una sua trasmissione ed è stato molto cordiale. Non c’è l’ho con lui, ma se vuole far politica e a lui piace, benissimo. Non vedo alcun motivo per criticarlo”.
Più caustico e ‘politically uncorrect’ il collega Povia: “Dopo questo governo, credo vada bene anche Fedez”. “Sicuramente lo vedrei alle Pari Opportunità in coppia con Zan – ironizza che promuovono borsette e scarpe arcobaleno by Ferragni”.