(Adnkronos) – ‘Mal di vacanze’, ovvero disturbi di adattamento ad un posto nuovo frequenti nei bambini. Ma anche Covid, post Covid e tutte le difficoltà della pandemia che hanno reso più fragili i nostri bimbi e ragazzi. Per tutto questo i luoghi di vacanza italiani, che quest’anno saranno più gettonati, dovrebbero rafforzare l’assistenza pediatrica. In particolare dovrebbero potenziare i reparti di pediatria le località con ‘Bandiera verde 2022’, vessillo che indica le spiagge adatte ai piccoli e scelte dai pediatri. È l’appello lanciato da Italo Farnetani, docente di pediatria presso l’università di Malta e ideatore delle Bandiere verdi, in occasione di una conferenza stampa sull’iniziativa tenuta oggi a San Benedetto del Tronto.
Farnetani ha raccomandato che i servizi di pediatria vengano rafforzati fino al 10 settembre, “considerando il notevole afflusso di bambini prevedibile fino alla riapertura delle scuole. Quest’anno in particolare l’assistenza specialistica sarà ancora più importante per poter gestire problematiche legate al Covid-19”. Alla base della richiesta anche il fatto che “si prevede una maggiore affluenza di bambini nelle località italiane perché le famiglie tendono ad andare meno all’estero, ma soprattutto sarà necessaria una attenta gestione di eventuali problematiche legate al Covid che al post Covid. Bambini e adolescenti ancora risentono dello stress dei mesi trascorsi più isolati e con la tensione emotiva familiare. Si rischia che l’adattamento alla località di vacanza, soprattutto per i più piccoli, possa potenziare quei piccoli disturbi che ho definito ‘mal di vacanza’ e che si presentano nei primi 5 giorni dall’arrivo in un posto nuovo e sono determinate proprio dal cambiamento di ambiente”. aggiunge Farnatani.
“Questi sintomi – che vanno dalla diminuzione dell’appetito a qualche disturbo del sonno, talvolta mal di testa e dolore addominale – possono essere anche intensi e richiedere l’intervento di un pediatra. Inoltre ci saranno da gestire le normali infezioni, in particolare quelle determinate dal virus parainfluenzale di tipo 3, che è più diffuso nel periodo estivo, e che determina sintomatologia respiratoria come tosse, febbricola e raffreddore. In questo caso è importante che venga fatta una diagnosi esatta, distinguendola dal Covid. Per questo è importante che nelle località più affollate dai bambini sia presente un pediatra. Un bambino, infatti, non è un piccolo adulto, ma un essere in crescita con problematiche, sintomatologie e funzionalità dell’organismo proprie”.