Cuzzilla (Federmanager): “Covid manager ruolo sempre più in espansione”

Una figura sempre più richiesta in queste settimane, con le aziende alle prese con l’esigenza di far applicare i protocolli di sicurezza anti-Covid 19 e non farsi trovare impreparate da riaperture e ripartenza. E’ il Covid manager, che come spiega ad Adnkronos/Labitalia Stefano Cuzzilla, presidente di Federmanager, associazione di categoria dei manager “è un ruolo in espansione e sicuramente penso alle necessità, soprattutto delle pmi, che si sono trovate di fronte a una sfida eccezionale e che hanno bisogno di tutto il supporto manageriale possibile”.  

Tante le richieste, specie nel campo del turismo in vista della stagione estiva e anche nel settore dei matrimoni, per una ripresa ‘in sicurezza’. “Ai Covid manager -spiega ancora Cuzzilla- servono doti organizzative e tecniche specifiche, sono risorse manageriali con specifiche competenze per la gestione delle risorse umane e in tema di sicurezza, in particolare per la salute di tutti lavoratori”, continua. 

E nel contrasto al Covid Cuzzilla sottolinea che “Federmanager ha espresso anche la disponibilità del management a supportare l’esecuzione della campagna di vaccinazione nelle aziende. I manager d’azienda hanno le responsabilità e le capacità, sia organizzative sia logistiche, per gestire efficacemente l’estensione della vaccinazione sui posti di lavoro”. 

Per Cuzzilla “una indagine condotta dall’osservatorio 4.Manager rivela che il 79,3% dei manager intervistati ha una visione abbastanza positiva e ottimistica mentre il 14,9% vede a rischio la continuità aziendale. Sulle conseguenze personali che lo scenario post-pandemico potrà far emergere, il 61,6% dei manager non ritiene che il proprio impegno professionale risentirà degli effetti della pandemia da coronavirus, mentre un manager su 4 suppone di esserne coinvolto”. 

“La crisi in corso -sottolinea Cuzzilla- ha inciso significativamente sul mercato tra calo del fatturato, stretta occupazionale e politiche retributive restrittive. Sono cambiati anche i paradigmi di base e i manager stanno adottando ‘nuovi modelli di business’ e stanno rinforzando ‘le competenze personali’, sia soft che hard. La ripresa del Paese passa attraverso le competenze e i manager non si tirano indietro, anzi sono in prima linea nella gestione della crisi, pienamente consapevoli dei rischi, ma anche delle opportunità che essa sta aprendo”, continua ancora. 

Secondo Cuzzilla, “per uscire dalla situazione di emergenza, i manager dedicheranno più tempo e maggiori energie alla ricerca di ‘nuovi modelli di business’, ma anche a rafforzare le competenze personali, sia ‘soft’ che ‘hard’ per gestire al meglio la crisi e le problematiche che ne deriveranno”, conclude.