Conto alla rovescia per lapprovazione del Def da parte del Consiglio dei ministri, che domani mattina dovrà esprimersi sul Documento di economia e finanza, accompagnato dal Programma nazionale di riforme. Un provvedimento in qualche impostoci dalla Ue dove, rivedendo il quadro macroeconomico italiano, verrà inglobata la fatidica correzione del deficit strutturale pari allo 0,2% del Pil come da richiesta, pena: la procedura sui conti pubblici. Ci sono da reperire risorse per almeno 3,4 miliardi, ed il Mef in questo senso punta soprattutto a tagli della spesa e la lotta all’evasione Iva. Esclusi ritocchi su alcolici e carburanti, anche se cè non nulla di ufficiale, le solite voci di corridoio non escludono che Governo possa andare a fare cassa attraverso le accise sui tabacchi, che da sole rimpinguerebbero le casse pubbliche con circa 200 milioni di euro. Ad ogni modo, rimanendo sulle certezze, ecco alcuni degli interventi che dovrebbero far parte del Programma nazionale delle riforme: In primo piano si staglia la lotta alla povertà e, in tal senso, si pensa di estendere il reddito di inclusione a chi perde il posto di lavoro. Altro capitolo su sui sarà impostata la manovrina, è quello rappresentato dalle privatizzazioni. Un apposito piano che dovrebbe portare nelle casse dello Stato circa 8 miliardi. Ma molto influirà il pathos politico, il partito di maggioranza del governo (Pd) ad esempio, si è già dichiarato contrario a ulteriori dismissioni. Nodo centrale è poi il discusso ddl concorrenza, sicuramente una delle riforme chiave che il governo intende completare. Nel testo del disegno di legge figurano tutta una serie di materie a tutela dei consumatori: dagli sconti sull’Rc auto alla questione dei farmaci di fascia C con obbligo di ricetta, che possono essere venduti solo in farmacia. Previsto un taglio del cuneo fiscale attraverso la riduzione dei contributi a carico di imprese e lavoratori, per stimolare l’occupazione. Probabilmente si ricorrerà alla decontribuzione per le assunzioni stabili degli under 35. La riorganizzazione del lavoro occasiona. Dopo l’abolizione dei voucher, il governo sta vagliando una riproduzione riveduta e corretta del lavoro a chiamata, allargando il campo di applicazione, ed eliminando i vincoli di età attualmente in vigore (meno di 25 anni e più di 55).
M.